CRONACA

Bebè a bassa risoluzione

NOTIZIE – La vista adulta si sviluppa con il tempo e le capacità visive dei bambini sono povere sotto diversi aspetti. Uno di cui non si sapeva nulla fino ad ora è quello della “risoluzione temporale”. Gli adulti vedono facilmente un susseguirsi di fotogrammi (come quelli che si proiettano in una pellicola cinematografica) come un movimento fluido e non come un alternarsi di immagini a scatti. Se però i fotogrammi si alternano con un ritmo più veloce di uno ogni 50-70 millisecondi, il sistema visivo umano non è in grado di cogliere i cambiamenti da un’immagine all’altra.

Per i bambini molto piccoli questo limite è molto inferiore, hanno scoperto Faraz Farzin e Susan Rivera, dell’Università della California di Davis, e David Whitney dell’Università della California di Berkeley: per i bambini fra 6 e 15 mesi questo limite sarebbe 10 volte più lento che nell’adulto e cioè circa di mezzo secondo.

Questo significherebbe che per questi bambini guardare un video alla televisione in cui i fotogrammi cambiano più velocemente di uno-due al secondo (quindi praticamente tutti) sarebbe come guardare una sorta di minestra sfocata. Farzin ora intende studiare come questa risoluzione si sviluppa in persone affetet da disordini dello sviluppo come gli autistici, i dislessici, le persone colpite dalla sindrome della X fragile, ecc.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Psychological Science

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.