CRONACA

Si fa presto a dire clone

NOTIZIE – Pioppi con lo stesso DNA reagiscono diversamente alle stesse variabili ambientali, e maggiore è il tempo per cui due rami “clone” sono stati separati e sono cresciuti in luoghi diversi, maggiore è questa differenza di comportamento.

Anche nell’essere umano gemelli con un identico corredo genetico possono reagire fisiologicamente in maniera diversa a certi stessi stimoli ambientali, per esempio possono mostrare probabilità diverse di sviluppare certe malattie. Lo stesso accadrebbe anche nel mondo vegetale.

la differenza è tutta nel trascrittoma, che in qualche modo rappresenta la parte attiva del DNA di un organismo in un dato momento. Il patrimonio genetico di un organismo è uno solo, ed è contenuto nei cromosomi espressi in ogni sua cellula, in repliche sempre uguali. Individui diversi hanno patrimoni genetici diversi (a meno che non si tratti di cloni). Non tutti i geni contenuti nel DNA di un organismo sono sempre tutti attivi, alcuni possono funzionare, altri essere silenti. Un gene attivo crea dei trascritti, che sono dei pezzetti di codice (RNA) che viene utilizzato dalla cellula per produrre proteine. L’insieme di tutti gli RNA di un organismo in un dato momento viene chiamato trascrittoma.

Sherosha Raj e Katharina Bräutigam dell’Università di Toronto hanno analizzato proprio le differenze di trascrittoma fra esemplari di pioppo con lo stesso codice genetico quando esposti a uno stesso stimolo ambientale. Se fosse la genetica (il DNA) l’unica componente a determinare la risposta fisiologica della pianta allo stimolo, non si dovrebbero notare differenze fra trascrittomi, come invece gli scienziati hanno osservato. Queste differenze si evidenziano fra piante che pur avendo lo stesso patrimonio genetico sono cresciuti in luoghi diversi. Non solo, più era il tempo per cui i due ceppi diversi di clone erano stati separati, più erano ampie le differenze nel trascrittoma.

L’influenza dell’ambiente viene dunque mantenuta in memoria (secondo gli autori su base epigenetica) nella stirpe derivante da uno stesso clone. Le osservazioni di Raj e Bräutigam sono importanti per la coltivazione di una specie vegetale così diffusa come il pioppo e per mettere  a punto nuove varietà più adatte alle diverse condizioni ambientali (per esempio resistenti alla siccità). L’articolo è stato pubblicato su PNAS.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.