CRONACA

Esperimenti in appalto, fate la vostra offerta

NOTIZIE – Si chiama Science Exchange, qualcuno l’ha definito l’eBay della scienza. Lanciata poco più di una settimana fa, la piattaforma online parte da un’idea abbastanza semplice: se sei una realtà di ricerca che ha bisogno di condurre una serie di esperimenti, ma non hai il tempo, le risorse tecnologiche o di personale per farlo, puoi esternalizzare l’attività chiedendo a un altro laboratorio di fare (a pagamento) il tuo lavoro. Questo genere di transazioni possono in via di principio razionalizzare il lavoro, facendo risparmiare denaro e tempo, ma nella maggior parte dei casi si rivelano difficoltose, in primo luogo perché non è semplice individuare il provider che svolgerà il lavoro, in secondo luogo perché la comunicazione e tutta la trafila burocratica possono rivelarsi difficili da seguire. Science Exchange si propone come mediatore e lo fa proprio alla maniera di eBay.

In pratica un committente pubblica i dettagli sull’esperimento che intende dare in outsourcing. A questo punto gli aspiranti fanno un’offerta. Il committente le valuta sulla base dei costi, dei tempi per la realizzazione, sull’esperienza e il curriculum del proponente e assegna il lavoro. Tutto molto semplice.

In via di principio il servizio è gratuito, almeno fino a che non viene assegnato il lavoro. Se la transazuione però avviene con successo ScienceExchange si prende una commissione (il 5% per i lavori sotto i 5.000 $ di budget, ma la percentuale diminuisce col crescere delle somme). L’esperimento è interessante perché si tratta del primo “marketplace” nel campo della scienza. C’è da dire che questi esperimenti nel campo del business nella seconda metà degli anni novanta si sono rivelati deludenti.

Chiaramente secondo i suoi creatori, il servizio ha grandi potenzialità per il futuro. Elizabeth Iorns, una dei fondatori, ricercatriche prestata all’impreditoria, snocciola (a Nature News) un po’ di numeri: in pochi giorni il numero di scienziati iscritti al servizio è già arrivato a mille e ogni giorno si iscrivono dai 50 ai 70 nuovi ricercatori. Per ora sono 70 le istituzioni  iscritte, alcune delle quali molto prestigiose (l’Università di Stanford, Harvard, ecc). Non resta che seguire l’attività (e magari fare un’offerta? Si tratta infatti di un servizio internazionale…) nei prossimi mesi.

Condividi su
Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.