POLITICA

Wikipedia Italia chiuso per protesta

POLITICA – Si lo sappiamo questo è un giornale di scienza, e c’è chi si lamenta che ogni tanto ci occupiamo di cose che travalicano la pura divulgazione scientifica. Ci tengo a far notare che OggiScienza è un giornale che dalla sua nascita ha subito mostrato una forte vocazione per quanto riguarda i temi che si trovano all’intersezione di “Scienza&Società”, vocazione di cui siamo pienamente coscienti e speriamo che anche i nostri lettori lo abbiano ben chiaro (insomma se cercate divulgazione “pura” questo non è il posto giusto). Detto questo segnalo con un certo sconcerto la chiusura di uno dei siti al quale attingiamo di più quando si tratta di offrire approfondimenti scientifici ai nostri articoli (i link a questo servizio dalle nostre pagine sono innumerevoli): Wikipedia. Per la precisione it.Wikipedia.org, e cioè la versione italiana. Se andate oggi sulla home italiana della nota enciclopedia partecipativa troverete un annuncio che in soldoni avverte che per ora i contenuti del servizio sono solo nascosti per una sorta di sciopero, ma che potrebbe darsi che presto vengano cancellati davvero. Il motivo, spiegano ancora i responsabili di Wikipedia.it, è che “purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni”.

Quello che preoccupa Wikipedia (e non solo) è soprattutto “l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine”. La lesività dei contenuti però sarà valutata unicamente dal soggetto che chiede la rettifica, senza l’intervento di un giudice terzo, scrivono ancora.

Wikipedia è un’enciclopedia “partecipativa” non ha una redazione e i contenuti sono “offerti” dai lettori stessi. Per chi non conoscesse le dinamiche del 2.0 potrebbe suonare strano e potenzialmente pericoloso (chi garantisce che quanto scritto si veritiero?) ma di fatto è un metodo che funziona molto bene per le comunità nutrite come quella che si aggrega intorno a Wikipedia. Il processo di revisione dei contenuti è infatti continuo e quando qualcosa di errato (o offensivo) è pubblicato, viene rettificato immediatamente dall’attenta (e spontanea) opera di monitoraggio. Il princiopio su cui si basa il controllo effettuato dai lettori è quello più banale: la verifica delle fonti. In base al comma 29 però non sarà più importante se i fatti riportati siano veri o no, ma solo se chi richiede la verifica si senta leso o meno da quanto detto.

“L’obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell’Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l’abbiamo conosciuta fino a oggi,” si legge ancora su Wikipedia Italia.

Anche noi della redazione di OggiScienza ci chiediamo cosa potrà succedere se il testo del DDL verrà approvato senza alcuna modifica. Se infatti non verrà introdotta una figura terza che giudichi cosa possa essere considerato lesivo, molti contenuti potrebbero essere giudicati tali da chiunque abbia un’opinione contraria (e crediamo che molti dei nostri lettori non facciano fatica a immaginare una lista di argomenti che possa rientrare in questa categoria), anche perché uno dei nostri intenti è quello di suscitare un sano DIBATTITO sui temi scientifici, soprattutto quelli più vicini alla nostra società. In ogni caso siamo preoccupati per l’eventualità che un servizio così importante come quello offerto da Wikipedia possa venire a mancare. A questo punto rilancio la palla ai nostri lettori. Voi cosa ne pensate?

Intanto raccogliamo un po’ di commenti al fatto:

Luca De Biase: http://blog.debiase.com/2011/10/follia-comma-29—alimenta-i-m.html

Booksblog: http://www.booksblog.it/post/8225/caso-wikipedia-sul-ddl-intercettazioni-e-sui-suoi-possibili-effetti-sul-nostro-lavoro

Wired.it: http://daily.wired.it/news/internet/2011/10/05/intercettazioni-wikipedia-autocensura-14784.html (e nei loro blog Guido Scorza e Alessandro Longo)

AGGIORNAMENTO: Il comma 29 è stato stralciato ieri (5 ottobre 2011) dal DDL intercettazioni

Condividi su
Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.