CRONACA

Il tango degli scriccioli

Two illustrated birds sing, thought bubbles depict interlocked song pattern, speech bubbles depict each singing half the song pattern

CRONACA – Sotto il titolo “Meccanismi neurali per il coordinamento del canto in duo fra gli scriccioli”, Science pubblica una ricerca avventurosa che, strumentazione high-tech a parte, ricorda quelle dei naturalisti dell’Ottocento.

In mezzo ai bambù che crescono fitti sulle pendici del vulcano Antisana, in Ecuador, vive una specie di Trogloditi (sic) chiamata Pheugopedius euophrys, piccoli scriccioli dalla voce grossa. Con l’aiuto dell’ornitologo Carlos Rodriguez, del museo di Zoologia di Quito, il neurologo Eric Fortune si è fatto strada con il machete nella vegetazione fino a 2.700 di quota e tra settembre 2009 e gennaio 2011 ha registrato 150 ore di canti. Maschi e femmine cantano per conto proprio melodie diverse. Se lo fanno in due, la musica cambia. I motivi rimangono gli stessi, ma le pause tra le sillabe – ogni vocalizzo – si accorciano e durante gli intervalli il partner inserisce il proprio motivo, un po’ più breve: all’ascolto sembra un unico canto. I maschi ogni tanto tartagliano e le femmine allungano le pause perché tornino in sintonia.

Per capire come fanno gli scriccioli a sapere quando vocalizzare durante il duo, Eric Fortune ne ha catturati quattro di cui aveva abbondanti registrazioni da soli e in due. Di ritorno all’università Johns Hopkins, ha messo sulla loro testolina degli elettrodi in corrispondenza dell’High Vocal Center (HVC), per registrare l’attività della corteccia cerebrale che controlla il sistema motorio del canto. Dopodiché ha fatto ascoltare a ogni scricciolo e scricciola ore di canti propri e altrui, cambiando i tempi di pausa.

Le analisi dell’attività corticale, fatte insieme ad altri ricercatori, hanno dato risultati sorprendenti. Sono le femmine a prendere l’iniziativa e dare il tempo. Quando cantano insieme entrambi i sessi hanno un HVC più attivo che in solitaria, ma sono i vocalizzi femminili a suscitare l’attività maggiore. Più che i canti a due voci, essere pre-codificati nel cervello, concludono Fortune e colleghi, è la cooperazione che li rende possibili. Come nel caso di

due persone che cooperano per ballare il tango. Ognuna conosce il proprio ruolo nella danza e possibilmente quello del partner.  In ciascuno, i circuiti pre-motori codificano di preferenza per il comportamento cooperativo di entrambi.

Nel caso degli scriccioli, la differenza è che guida lei.

Immagine: Zina Deretzky, National Science Foundation

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