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Un chip analogico copia le sinapsi

FUTURO – La particolarità di questo chip è che a differenza di tutti gli altri funziona in maniera analogica, proprio come fa una sinapsi. Ed è proprio per mimare il funzionamento del “ponte” biologico fra neurone e neurone che gli scienziati del MIT l’hanno sviluppato.

Il chip in questione è composto da 400 transistor dove la corrente scorre con diversi gradienti (nei chip tradizionali il codice è digitale, e cioè semplicemente definito dall’assenza/presenza di corrente elettrica, l’intensità non ha alcun significato). La corrente elettrica nel transistor, spiegano gli autori della ricerca pubblicata ieri sui Proceedings of the National Accademy of Sciences (cartaceo), fluisce proprio come gli ioni fluiscono nei canali ionici di una sinapsi.

Il codice base del sistema nervoso è sì un messaggio di natura discreta (per così dire digitale): i potenziali elettrici che viaggiano lungo gli assoni dei neuroni poratno un segnale “tutto o nulla”: o c’è o non c’è. Quando però il segnale nervoso deve superare il gap che esiste fra un neurone e l’altro. Immaginiamo i neuroni che compongo il sistema nervoso come un network di nodi ciascuno con le sue diramazioni, gli assoni appunto, che perà devono a un certo punto “fare contatto” l’uno con l’altro per comunicare una certa informazione, che deve raggiungere un punto della rete partendo sa un altro. Questi gap sono le sinapsi, degli spazi vuoti attraverso i quali il segnale elettrico deve saltare. È proprio qui che il segnale elettrico digitale viene tradotto in segnale chimico/analogico e viene traghettato da un neurone all’altro dove viene ritradotto in segnale elettrico/discreto e riparte. Il meccanismo si basa sui canali ionici attraverso i quali fluiscono quantità più o meno elevate di ioni.

Con questo chip Chi-Sang Poon e colleghi sperano di poter creare sistemi con cui simulare certe funzioni cognitive, come per esempio la visione. Un’altra possibile applicazione del chip è invece di usarlo nelle interfaccia fra sistemi artificiali, come le protesi, e quelli biologici.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.