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Curiosity, alla ricerca di vita su Marte

Vita o non vita su Marte? Questo è il problema. Almeno lo è per la NASA pronta a lanciare su Marte la sonda Mars Science Laboratory che avrà lo scopo di studiare la superficie, il sottosuolo e l’atmosfera del pianeta rosso alla ricerca di tracce di vita attuale o passata.

FUTURO – Tutto è pronto sulla rampa di lancio di Cape Canaveral in Florida da dove sabato 26 novembre verrà lanciata, alle 16:02 (ora italiana), la sonda Mars Science Laboratory (MSL) che porterà su Marte il rover Curiosity, un robot alto 3 metri e pesante oltre 900 chilogrammi costato oltre 2 miliardi di dollari.

Chiunque potrà seguire in diretta il lancio del vettore ATLAS V che porterà in orbita MSL direttamente in streaming sul sito di NASA TV. oppure sempre in diretta su AsiTV la Web TV dell’Agenzia Spaziale Italiana.

L’atterraggio di Curiosity è previsto per il 5 agosto 2012, nel cratere Gale con una procedura particolare di cui avevamo già parlato alcuni mesi fa.

Lo scopo del rover sarà quello di determinare se in passato su Marte si possa essere sviluppata qualche forma di vita, caratterizzare il clima e la geologia del pianeta rosso e raccogliere dati fondamentali per preparare una futura esplorazione umana.

Una missione tutt’altro che semplice ma Curiosity porta con sé un carico di oltre dieci strumenti scientifici di ultima generazione, come Mars Hand Lens Imager (Mahli) che realizzerà immagini ad alta risoluzione la superficie del pianeta.

Curiosity cercherà anche di comprendere se esiste acqua nel sottosuolo marziano attraverso lo strumento Dynamic Albedo of Neutrons (DAN) uno strumento in grado di sparare nel sottosuolo fasci di neutroni e di rilevarne il ritorno, infatti una diminuzione di velocità potrebbe essere indice della presenza di acqua e di idrogeno.

Insieme a DAN non poteva mancare SAM (Sample Analysis at Mars) composto da un gascromatografo, uno spettrometro di massa e uno spettrometro laser, tutti strumenti che si trovano abitualmente in un laboratorio di biologia e infatti analizzeranno automaticamente i campioni di suolo marziano che il rover estrarrà dal terreno alla ricerca di elementi e molecole tipiche di organismi viventi (idealmente simili a quelli terrestri).

Non mancheranno strumenti di analisi chimica, infatti attraverso CheMin (Chemistry and Mineralogy) verrà studiata la composizione mineraria di Marte, e dove non arriverà CheMin ci penserà ChemCam (Chemistry and Camera), uno strumento in grado di studiare le rocce che si trovano ad altezze superiori a 9 metri e fuori dalla portata degli altri strumenti di Curiosity.

ChemCam produrrà un raggio laser in grado di vaporizzare le rocce e di analizzare la composizione chimica dei frammenti liberati. Una soluzione di analisi mai provata prima.

Curiosity fornirà dati importanti per future missioni su Marte, in particolare lo strumento MEDLI (MSL Entry, Descent and Landing Instrumentation) posizionato sullo scudo termico rileverà in fase di atterraggio sulla superficie marziana temperature e pressioni sviluppate che saranno informazioni utili per le future missioni su Marte. Un altro dato importante da sapere prima di inviare una missione con equipaggio sul pianeta è la quantità di radiazioni che raggiungono il suolo e se esse possano essere compatibili alla vita, a questo ci penserà RAD (Radiation Assessment Detector), attraverso un rilevatore di radiazioni ad alta energia.

Ci sarà anche un pezzetto di Italia su Curiosity, infatti su proposta della redazione del TGR Leonardo, il telegiornale scientifico in onda su RAI 3, i dirigenti della NASA hanno accettato di inserire nella sonda alcune immagini digitalizzate del “Codice del volo” e dell’”Autoritratto” di Leonardo da Vinci, attualmente in mostra alla Reggia di Venaria Reale vicino a Torino, che voleranno sulla superficie di Marte e chissà che non vengano lette da qualche alieno molto curioso.

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