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Un bosone per Natale?

FUTURO – Il rumor che rimbalza negli ambienti della fisica teorica, e non solo, da qualche giorno è che grazie ad LHC sia stata finalmente osservata la particella delle particelle, e  cioè il bosone di Higgs, la particella prevista dalla fisica teorica e mai (almeno finora) osservata, quella che darebbe la massa tutte le altre, quella per cui è stato costruito LHC, il più grande e costoso esperimento di fisica.

Nell’ambiente della fisica teorica che chi è sicuro che il leak che serpeggia corrisponda a verità, nostro dovere naturalmente è andare cauti. Certo che martedì 13 al seminario speciale indetto al CERN ci sarà da stare col fiato sospeso. La prossima settimana verranno infatti resi pubblici i risultati recenti dei due più grandi esperimenti di LHC, ATLAS E CMS. In realtà le dichiarazioni ufficiali raccomandano cautela: “qualsiasi risultato sicuro dovrà aspettare l’anno prossimo”, dichiarano i portavoce che aggiungono che i dati aiuteranno a restringere la regione in cui si sta cercando perché escluderanno alcune delle zone ad alta energia dove si sta cercando il bosone e mostreranno alcune intriganti possibilità che coinvolgono un piccolo numero di eventi a livelli piu bassi di energia.

Insomma “sobrietà“, parola che tanto va di moda in questi tempi. Eppure secondo più di qualcuno qualcosa bolle in pentola. Gli scienziati implicati hanno il vincolo di segretezza, e dubito che stavolta ci sarà il Zichichi di turno a rompere imprudentemente l’embargo. John Ellis, in passatodirettore del dipartimento di Fisica Teorica al Cern (dove sorge LHC) ha comunque dichiarato alla BBC che crede che martedì quello che avremo è un “glimpse” (barlume?) sul bosone.

In ogni caso, stay tuned, vi aggiorneremo.

AGGIORNAMENTO: Fabiola Gianotti, responsabile dell’esperimento ATLAS, da noi interpellata dice che per martedì “non c’è nessun bosone di Higgs, solo un normale aggiornamento sui nostri risultati”

AGGIORNAMENTO 2: continuano i leak (ahimè, le fonti non si vogliono svelare, dunque prendete tutto ciò con il beneficio del, fortissimo, dubbio). I due esperimenti ATLAS e CMS avrebbero osservato ciscuno un evento proprio dove ci si aspettava di vederlo. La nostra fonte dice che visto che si tratta di un singolo evento (cioè due in tutto), martedì non verranno fatti claim definitivi e trionfali (ne servirebbero almeno decine di osservazioni del genere), ma essendo che i due eventi sono stati osservati nella stessa regione (dello spettro energetico) in maniera indipendente da due strumenti che usano tecnologie radicalmente diverse (pensati proprio per farsi da controllo incrociato), diciamo che gli scienziati sono particolarmente ottimisti… A domani la parola definitiva su quello che effettivamente è successo.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.