CULTURA

Molti modi di essere umani

Non siamo gli unici uomini su questa Terra o almeno non lo siamo stati sempre. Come è nata la nostra specie? Quando? Perché? E chi sono gli altri Homo che hanno vissuto con noi? Una risposta a queste domande arriva da Homo sapiens – la grande storia della diversità umana, mostra a cura di Telmo Pievani e Luigi Luca Cavalli Sforza, al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Inaugurata l’11 novembre la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 9 aprile 2012, con una proroga di quasi due mesi sulla data originale del 12 febbraio, visto il grande successo di pubblico finora riscontrato.

Ma cosa c’è di così particolare in questa mostra? In primis i contenuti, molti dei quali derivanti da studi recentissimi. Si parla dunque di Homo floresiensis, alto meno di un metro, dell’uomo di Denisova e di Homo erectus soloeniensis, tutti vissuti contemporaneamente alla nostra specie, oltre che del famoso Homo neanderthalensis. Con alcune di queste la nostra specie probabilmente si è incontrata e ha convissuto, come nel caso dell’uomo di Neanderthal, per il quale alcuni studiosi parlano anche di possibili ibridi (con buona pace per l’Atlante di storia di Paolo Di Sacco).

La mostra ci parla poi di evoluzione culturale e di come Homo sapiens si sia diversificato nel tempo, costruendo linguaggi, dando origine a insediamenti e a tradizioni diverse, sempre però legate tra di loro da matrici comuni e antiche. E poi ancora fino a parlare dell’Europa e dell’Italia e delle popolazioni che l’hanno via via colonizzata e sostanzialmente unita attraverso un linguaggio comune, appunto, l’italiano.

Insomma una mostra densissima di contenuti, ma anche con tantissimi reperti, molti originali, provenienti da tutto il mondo, dall’immancabile Lucy fino al più antico flauto mai costruito dall’uomo (risalente a circa 33.000 anni fa). Il tutto presentato in modo elegante e con allestimenti di grande impatto, senza tralasciare l’interattività, concentrata però (e questo forse è l’unico difetto) quasi esclusivamente sul finale. Una mostra dunque pensata per la famiglia e la scuola, ma che non mancherà di sorprendere anche molti adulti.

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