COSTUME E SOCIETÀ

Bestie e petardi

ANIMALI – Si avvicina il Capodanno, e oltre a pensare ai buoni propositi puntualmente disattesi, prepararsi per l’abbuffata, e cercare nei cassetti le mutande rosse d’ordinanza, c’è chi fa scorta degli immancabili petardi. Non a Torino (per i petardi, almeno), perché, come si legge dall’ordinanza:

L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali.

Ma al di là del provvedimento destinato a far discutere, come mai agli animali dà così fastidio il rumore dei botti di San Silvestro?

“I nostri amici a quattro zampe hanno la capacità di percepire suoni con uno spettro di frequenze molto ampio (ad esempio fino a 64.000 Hz nei gatti, rispetto ai 23.000 Hz dell’uomo) e ciò li rende più vulnerabili a questa forma di inquinamento sonoro”, ci spiega Ezio Bianchi, del Dipartimento di Salute animale dell’Università di Parma. Del resto, in generale mal sopportano anche i suoni improvvisi e a elevata intensità, come i tuoni durante i temporali, ad esempio, di cui non comprendono causa e origine.

Oltre agli eventuali danni uditivi, il pericolo maggiore deriva spesso dal panico che i botti possono scatenare negli animali. “È vero che i rumori a elevata intensità sonora per periodi prolungati (soprattutto se superiori agli 85 dB) possono provocare sordità, ma bisogna considerare anche gli autotraumatismi involontari”, ricorda Bianchi. In sostanza possono ferirsi nel tentativo di scappare dalla fonte sonora, anche gravemente (salto attraverso vetrate, grattamenti parossistici su superfici taglienti o abrasive, cadute dai piani alti, ecc.).

In soggetti più sensibili lo stato di ansia può perdurare per giorni, e gli aspetti psicologici sono i più subdoli. “Non tutti gli animali di una stessa specie hanno lo stesso livello di sensibilità, addirittura certe razze di cani, tipo quelle da caccia o da difesa, sono selezionate proprio con l’indifferenza allo sparo”, precisa Maurizio Dondi, responsabile del Servizio di Neurofisiologia Clinica Veterinaria e direttore dell’Ospedale Veterinario dell’Università di Parma. “Le conseguenze psicologiche non sono molto conosciute ma i comportamenti possono aggravarsi nel tempo e manifestarsi anche per situazioni banali e lievi”.

Ovviamente ci sono anche le lesioni provocate dall’esplosione dei petardi nelle immediate vicinanze dell’animale. “Oltre alle variazioni pressorie imponenti che danneggiano il timpano e l’orecchio con conseguente sordità temporanea o permanente, non bisogna dimenticare i danni fisici dovuti al calore e all’esplosione, che vanno dalle ustioni alle ferite profonde fino alle mutilazioni”, spiega Dondi.

Quali precauzioni dovrebbero adottare i proprietari, quindi? Non c’è un vademecum specifico, ma entrambi gli esperti consigliano di non lasciare gli animali da soli, e tenerli in un ambiente sicuro e chiuso. “I gatti, e alcuni cani, sono più tranquilli se nella stanza sono presenti dei luoghi dove possano nascondersi”, aggiunge Bianchi. “Nei casi di fobia più gravi contattare il proprio veterinario, che potrà consigliare dei diffusori ambientali di ferormoni ad effetto calmante, o delle vere e proprie terapie comportamentali e farmacologiche per ridurre al minimo lo stress legato al Capodanno”.

Immagine: PhyreWorX (CC)

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