IL PARCO DELLE BUFALESALUTE

2084: il ministero della salute olistica – via Medbunker

IL PARCO DELLE BUFALE – Certo, la medicina moderna ha estirpato flagelli mortali dal pianeta, il trattamento rapido ed efficace di malattie una volta fulminanti ora è ordinaria amministrazione, la ricerca ci svela sempre più segreti su come funziona il nostro organismo e crea così continuamente le basi per ripararlo e scegliere le politiche migliori non solo per la nostra salute, ma per quella pubblica…ma dov’è il cuore?
Questo desolante riduzionismo scientista lascerà mai spazio alla vera medicina, tipo quella secondo cui è possibile curarsi con l’acqua, o che può debellare il cancro con il bicarbonato (perché il cancro, casomai non lo sappiate, in realtà è un fungo)?
Medbunker, parafrasando 1984 di George Orwell, immagina come andrebbero le cose se davvero le pseudoscienze salissero in cattedra (e nei parlamenti).
Ecco i primi paragrafi del racconto.
Sposto appena il lembo del lenzuolo per guardare in faccia ciascuno di quegli uomini riuniti al mio capezzale. Tutti vestiti di bianco ma non come lo erano i medici di una volta, loro avevano una specie di tunica, candida, liscia e stirata. C’era caldo ed umido, la combinazione peggiore per chi non è in perfetta forma, ti senti soffocare anche se respiri benissimo ed io benissimo non respiravo.
“Io lo sottoporrei a tre sedute di consapevolezza secondo Amher” disse uno ma l’altro non sembrava d’accordo: “Meglio la melanina con vitamine di Bidella“. Ma che dici, si agitò il terzo: “bastano due cicli a distanza di una settimana di bicarbonato di potassio, secondo Moncisini“, esclamò il terzo. “Ahh, ricordo quando erano perseguitati dalla medicina!” e gli altri sghignazzarono. “Ricordi il giorno della consegna delle chiavi del ministero a Moncisini?!” ed un’altra fragorosa e sguaiata risata risuonò nella stanza…
Non erano agitati, stavano discutendo meccanicamente senza osservarsi a vicenda, avevano le mani in tasca e parlavano tra di loro guardando me, ero io il soggetto da curare, uno dei tanti, ogni mattina le stesse frasi: erano quelle del protocollo di comportamento in sanatorio redatto dal ministero.
Guarda che le cure di Amher sono state ufficializzate in Guatemala“, disse il primo al quale rispose l’altro “beh, se è per questo Bidella è stato acclamato al congresso mondiale in Nigeria” ed il terzo “anche Moncisini ha ricevuto una standing ovation a New York“…confabulavano, ricordavano eclatanti successi e guarigioni miracolose: “Hai visto l’ultimo video pubblicato per il ministero? Era un linfoma, guarito al 100%“, si riferiva all’ennesima testimonianza di guarigione dovuta ad una delle tante cure alternative ed io stavo ad ascoltare assorbito più dai rumori del reparto e dalla musica orientale trasmessa in filodiffusione che da loro.
Voi penserete: “ma non ti conviene ascoltare bene? Capire cosa stanno decidendo? Sei tu il malato!” Rispondo che io la decisione l’ho già presa. Appartengo da tempo ad un gruppo di allopatici che si ribella in ogni modo all’incudine del nuovo corso della medicina. Non sono fortunato, ho semplicemente studiato. Ho trovato i libri di mio nonno medico scampati alla distruzione delle opere blasfeme che spiegano come queste medicine che blaterano di continuo tutti questi con il camice bianco sono truffe, non fanno nulla. Sono diventate uno strumento di controllo e soprattutto un’arma economica straordinaria. Sono state sviluppate e diffuse per non spendere più soldi con il malato che è solo un ramo secco della società. Hanno fatto in modo di convincere la gente che curarsi con nulla è meglio che curarsi con le medicine e così ormai si muore giovani, si crolla con una polmonite, le famiglie sono piene di storpi e handicappati che verranno soppressi. La nuova società ha bisogno di braccia forti non di pesi morti. Ti convincono di poter curare tutto ma in realtà non curano nulla e quando si muore per la più banale delle malattie la colpa è del cittadino che non ha eseguito bene gli ordini del ministero: la famiglia paga una multa, disobbedire al ministero è un reato.
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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac