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Quanto spendiamo per la ricerca?

ECONOMIA – L’1,26% del Pil. Ecco quello che l’Italia investe in ricerca e sviluppo, secondo gli ultimi dati dell’Istat. Nel 2010 sono stati stanziati circa 19 miliardi di euro, oltre la metà da parte delle imprese. Lo Stato, le Regioni e le province autonome hanno finanziato solo 8,8 miliardi di euro, un cifra ancora inferiore rispetto agli anni precedenti. Nel nostro Paese –  e non è una novità purtroppo – si spende troppo poco per la ricerca rispetto all’Europa, dove la media della spesa si attesta intorno al 2% del Pil. Inoltre, sempre rispetto agli altri Paesi europei  l’Italia è agli ultimi posti: solo Grecia, Ungheria e Polonia investono meno di noi in ricerca e sviluppo.

Il quadro che emerge dal report dell’Istituto di statistica non è molto confortante. Non solo gli investimenti non aumentano, ma calano anche gli stanziamenti pubblici. Nonostante la scarsità di risorse la ricerca italiana continua a far parlare di sé: dalla velocità dei neutrini al bosone di Higgs, solo per ricordare gli ultimi successi in campo internazionale.

Secondo i dati del rapporto, più del 53% della spesa 2010 per la ricerca è stata sostenuta dalle imprese, quasi  il 30% dalle Università, il 14% dal settore pubblico e il 3% dal settore privato no profit. Tra i settori in cui si investe di più troviamo quelli legati alla fabbricazione di computer e prodotti elettronici, alla progettazione di veicoli e apparecchiature meccaniche. A seguire ci sono le telecomunicazioni e l’industria chimica e farmaceutica.

Sul fronte degli stanziamenti da parte delle Stato, la cifra per il 2011 si attesta intorno agli 8,8 miliardi, contro i 9 miliardi degli anni precedenti. Questi fondi vanno per lo più alla ricerca di base svolta nelle università (oltre il 30%).  Il resto della somma è destinata a sostenere le tecnologie industriali, la ricerca sociale, la salute e l’esplorazione dello spazio.

Infine, come si vede nella treemap, quasi il 50% della spesa nazionale per ricerca e sviluppo è concentrata in solo tre regioni: Lombardia, Piemonte e Lazio. La distribuzione regionale evidenzia il ruolo trainante del Nord Ovest in cui si concentra oltre il 35% della spesa complessiva nazionale, seguito dal Centro e dal Nord Est.

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