CRONACA

La fabbrica dello stafilococco resistente

CRONACA – Sono gli allevamenti intensivi – o meglio, la pratica di utilizzare antibiotici a tappeto per prevenire malattie e promuovere la crescita – i colpevoli dello sviluppo di un ceppo particolare di stafilococco resistente alla meticillina, il ceppo MRSA CC398 (da Methicillin-Resistent Staphylococcus aureus).
Lo provano i risultati di un’indagine genetica appena pubblicati su MBio, organo dell’American Society for Microbiology .

I ricercatori – un gruppo internazionale coordinato dalla divisione di genomica dei patogeni del Translational Genomics Research Institute in Arizona – hanno sequenziato e confrontato il genoma di 89 campioni del ceppo CC398: alcuni isolati da esseri umani, altri da animali d’allevamento (soprattutto polli e maiali) in 19 paesi di 4 continenti; alcuni resistenti e altri sensibili alla meticillina. L’analisi filogenetica ha rivelato che il CC398 era originariamente un batterio umano, sensibile agli antibiotici. A un certo punto, però, ha cominciato a diffondersi negli allevamenti, dove ha sviluppato la resistenza alla meticillina (l’antibiotico di prima linea contro le infezioni da S. aureus) e a un altro antibiotico, la tetraciclina (utilizzata in soggetti allergici alla meticillina).

Significa che quando il batterio fa ritorno al suo ospite umano (succede soprattutto in categorie professionali come allevatori e veterinari) non può più essere attaccato con le armi tradizionali utilizzate finora. Il problema non è di poco conto: il fenomeno di resistenza agli antibiotici si sta diffondendo rapidamente in ambienti di comunità, come palestre, caserme, scuole, prigioni e soprattutto ospedali, con conseguenze gravissime.

Lo studio ribadisce un’indicazione che molti esperti di sanità pubblica ripetono da tempo: meglio evitare l’uso a tappeto di antibiotici negli allevamenti. Del resto, basta una conoscenza di base dei concetti di evoluzione per capire che l’accoppiata allevamenti (dove gli animali vivono in condizioni che favoriscono la moltiplicazione di batteri) – antibiotici non può che essere un pericolo. Basta un attimo perché l’ambiente ricco di farmaci selezioni le forme resistenti.

Crediti immagine: Roland Geider (Ogre)

Condividi su
Valentina Murelli
Giornalista scientifica, science writer, editor freelance