AMBIENTE

If tree falls

AMBIENTE _ Chi sono i veri eco-terroristi? possono essere paragonati alle cellule di Al-Qaida? A queste, e a molte altre domande, cerca di rispondere If a tree falls, a story of the Earth Liberation Front, documentario del regista americano Marshall Curry, già premiato al Sundace film festival 2011 e nominato agli Academy Award nella categoria Best Documentary Feature.

If tree falls ripercorre la storia, o meglio l’evoluzione, dell’ELF (Earth Liberation Front) movimento di protesta per la salvaguardia dell’ambiente nato negli Stati Uniti nel 1977.

Tutto ruota attorno al 2005. Dopo una retata sull’intero territorio nazionale, l’FBI arresta Daniel Gowan, attivista dell’EFL, con l’accusa di terrorismo per numerosi incendi contro decine di imprese, che, secondo il movimento ambientalista, erano responsabili della distruzione dell’ambiente. È Daniel il vero protagonista del documentario. Durante gli arresti domiciliari, ripercorre davanti alle telecamere di Marshall Curry la strada che lo ha portato al suo coinvolgimento nel gruppo e alla maturazione della sua coscienza ecologica. Accanto all’accurato ritratto di Daniel Gowan, (in apparenza lontano anni luce dai classici stereotipi del terrorista), Curry alterna le testimonianze di altri due attivisti, James Ferguson e Suzanne Savoie, ma da spazio anche alle inchieste degli agenti dell’FBI con tanto di animazioni grafiche, accattivanti e precise, per ricostruire le dinamiche degli attentati.

Il regista si sofferma su due eventi determinanti nella vita dell’EFL e che probabilemente influenzeranno per sempre, almeno negli Stati Uniti, la percezione dei movimenti di protesta. Il primo è la manifestazione del Popolo di Seattle del 1999 durante la Conferenza Ministeriale della WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio), organizzata contro le multinazionali, così forti secondo gli aderenti, da condizionare le scelte dei governi verso politiche non sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico, imperialiste e dannose per le condizioni dei lavoratori. Bande armate organizzate si inserirono nella manifestazione, sfidando le forze dell’ordine in una vera e propria guerriglia urbana. La repressione della polizia fu durissima e da quel momento in poi, la parola d’ordine fu “tolleranza zero” che suonò da entrambe la parti come una dichiarazione di guerra.

L’EFL nata a fine anni ’70 come movimento pacifico e non violento, come testimoniano le immagini di repertorio riproposte da Curry, in quegli anni cambiò presto strategia. Dal 1995 al 2001 l’obiettivo fu destrucion, distruzione delle proprietà private e di tutti i simboli di potere delle aziende che devastavano l’ambiente naturale. ”Combattere il fuoco con il fuoco” il motto degli attivisti. Industrie del legno, allevamenti e macelli, centri di ricerca e università, venditori di SUV, decine e decine di incendi. L’EFL agì in cellule sparse senza una regia centrale, distruggendo le proprietà ma senza violenza fisica sulle persone, aspetto più volte ribadito dallo stesso Daniel Gowan.

Altro evento epocale, ben noto a tutti, è l’attentato alle Torri Gemelle del 2001. Da quell’11 settembre negli USA, e dagli USA, è guerra aperta ai terroristi, di qualsiasi forma e organizzazione e i movimenti di protesta sono diventati gli osservati speciali.

If tree falls appena uscito negli Stati Uniti è stato subito oggetto di discussione da parte degli attivisti di Occupy Wall Street e da molti altri movimenti non violenti, per capire quali possano essere le strategie di protesta da adottare senza rischiare di arrivare allo scontro con la polizia o, ancor peggio, di venir denunciati per terrorismo.

Un documentario da vedere che tratta con equilibrio una questione estremamente complessa e che ha la capacità di lasciare lo spettatore con una serie di interrogativi ai quali è molto difficile rispondere.

Per assurdo, chi non ha mai visto If Tree a falls è proprio Daniel Gowan, oggi rinchiuso nel Communications Management Unit, un centro di massima sicurezza per terroristi, a Marrion nell’Illinois, dove i contatti con l’esterno sono praticamente inesistenti, lui che ha ammesso di aver distrutto delle proprietà ma che si reputa un non violento e che ha sempre considerato i veri eco-terroristi le multinazionali che schiacciano il pianeta.

Crediti immagine: earthlightbooks

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