IL PARCO DELLE BUFALE

La CO2 fa bene alle rape

Crediti immagine: Daniel CDIL PARCO DELLE BUFALE – A conclusione di una ricerca FACE sugli storaci americani, Colleen Iversen et al. scrivono su Global Change Biology  che gli alberi cresciuti con aggiunta di CO2 nell’aria avevano radici più lunghe profonde che fissavano più carbonio nel suolo. Con la profondità, tuttavia, diminuivano i microbi buoni e l’azoto a disposizione.

Di conseguenza diminuiva la “produttività”: i rami, il fogliame e la fotosintesi. Grazie a quelle radici, il saldo della CO2 sequestrata era comunque positivo. I dati confermano quelli di precedente esperimento FACE condotto in Italia da Franco Miglietta e dai suoi colleghi sui pioppi. In parte è una buona notizia. Ma dall’analisi di Richard Norby e Donald Zak è chiaro che serviranno più dati  per calcolare la CO2 assorbita dalle foreste, via via che la sua concentrazione in atmosfera cresce insieme alle temperature.

Su Climate Monitor, il ten. col. Guido Guidi cita la nuova ricerca e ripete una vecchia tesi americana:

L’anidride carbonica, si sa, è il cibo delle piante prima, molto prima di essere un gas serra. Lo conferma il fatto che alcune coltivazioni intensive aumentano artificialmente la concentraizone di questo gas nelle serre per favorire una crescita più rapida e più efficiente dei vegetali.

Le coltivazioni intensive hanno bisogno di ben altri cibi. Lo conferma il fatto che in serra crescono rachitiche e più lentamente, se insieme alla CO2 non aumentano l’acqua spruzzata nell’aria e i nutrienti.

Sicché, non stupisce ma conferma questo approccio, il fatto che delle piante più rigogliose abbiano bisogno di radici più profonde e più robuste.

Né stupisce che il meteorologo ignori la legge di Liebig e travisi il risultato di qualche ricerca.

Crediti immagine: Daniel CD (Wikipedia)

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