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Da Fermilab a E.T stop baci stop

FUTURO – Nei ritagli di tempo di un esperimento simile a quello tra il CERN e i laboratori del Gran Sasso, al FermiLab di Chicago un centinaio di fisici ha inventato il “neutrinofono”. A bordo di un’astronave in viaggio nel sistema solare, consentirà di parlare con l’equipaggio anche se si trovasse dietro un altro pianeta.

In un articol0 di prossima pubblicazione sulle Modern Physics Letters ADavid Stancil e i suoi colleghi descrivono in realtà una variante del telegrafo. L’idea di partenza risale a trent’anni fa, quando

Fasci di neutrini sono stati proposti per veicolare comunicazioni in circostanze insolite, quali comunicazione globale point-to-point, comunicazione con sommergibili, comunicazione sicura e comunicazione interstellare.

Hanno scritto il messaggio in codice ASCII, invece del Morse, e riprogrammato l’acceleratore che spara protoni su un bersaglio di grafite e fornisce i conseguenti neutrini alla beamline NuMI, perché ogni impulso dovuto al botto dei protoni corrispondesse a 1 e uno senza botto a 0. Colpo di fortuna, la potenza del fascio era ridotta a metà perché l’acceleratore stava chiudendo per manutenzione.

Il destinatario del messaggio era il rilevatore MINERvA, abbastanza preciso da captare il segnale e abbastanza vicino da farlo prima che il fascio di neutrini si spampanasse e rendesse il messaggio illeggibile. Risultato:

 Il collegamento ha raggiunto un tasso di decodificazione di 0,1 bit/secondo con un tasso d’errore dell’1% su una distanza di 1,035 km di cui 240 metri di terra.

Per non sbagliare, il gruppo ha ripetuto la trasmissione, captata con un’accuratezza del 99%. E con grande soddisfazione di tutti per una prima mondiale nel campo delle telecomunicazioni. Va detto che il messaggio era difficile da fraintendere: diceva “neutrino”…

Crediti immagine: MINERvA, FermiLab

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