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Vaccinazione sociale

NOTIZIE – Anche le formiche, nel loro piccolo, si vaccinano. Del resto, qualche sistema protettivo davvero efficace contro le infezioni ce lo devono pur avere, considerato l’ambiente affollato in cui vivono: nel chiuso del nido basterebbe poco per provocare un’ecatombe. Su PLoS Biology, il gruppo della biologa evoluzionista Sylvia Cremer descrive nelle formiche del genere Lasius un sorprendente meccanismo di vaccinazione sociale attiva contro un fungo patogeno, Metarhizium anisopliae .

Mettiamo che dopo essere stata in giro alla ricerca di cibo una formica torni a casa, cioè al nido, con il corpo ricoperto di spore fungine. Non solo le compagne non la emarginano: al contrario, le si affollano intorno per sottoporla a un accurato grooming, togliendole di dosso le spore. In realtà, questo speciale comportamento sociale era già noto; con l’aiuto di un marcatore fluorescente, però, Cremer e colleghi hanno ora scoperto che fine fanno le spore. Facile: si diffondono per tutta la colonia e ogni formica si ritrova con il suo piccolo carico fungino: microinfezioni subletali che possono essere sconfitte facilmente.

I ricercatori, infatti, hanno verificato che le formiche esposte al contatto con le “untrici” esprimono un set di geni coinvolti nella difesa contro i funghi, che permettono di tenere a bada l’infezione e non farle prendere il sopravvento. Nessuna attivazione, invece, per geni antibatterici o antivirali, a dimostrazione di un’estrema specificità della risposta. Insomma, il contatto sociale con una formica infettata dal fungo permette alle altre di proteggere sé stesse e l’intera colonia. Un po’ quello che facevamo noi umani fino a due secoli fa, prima che Edward Jenner inventasse il vaccino, con la variolizzazione.

Con un modelling matematico, Cremer e colleghi hanno anche messo a confronto l’efficacia di questo sistema di immunizzazione attiva rispetto ad altri (per esempio il trasferimento di sostanze antimicrobiche, un’immunizzazione passiva). In effetti, la diffusione del fungo per contatto si è dimostrata il sistema più valido per allontanare velocemente l’infezione dal nido e quello associato a minor mortalità. Attenzione, però, i modelli dicono anche che il meccanismo funziona soprattutto per patogeni poco aggressivi. In caso di agenti più infettivi e pericolosi probabilmente non è questa la strategia più efficace a cui ricorrere. Per saperne di più anche su altri meccanismi di immunizzazione sociale negli insetti, qui c’è il podcast di PloS Biology con l’intervista a Sylvia Cremer.

Immagine: © Matthias Konrad

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Valentina Murelli
Giornalista scientifica, science writer, editor freelance