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Il big killer

AMBIENTE – Tira una brutta aria. Secondo le previsioni dell’Ocse da oggi al 2050 l’inquinamento sarà una delle principali cause delle morti premature, superando il problema dell’accesso all’acqua potabile e quello della mancanza di servizi igienici.

Se oggi i Pm10 sono responsabili di circa un milione di morti all’anno, nel 2050 causeranno 3,6 milioni di vittime. Del resto, oggi, solo il 2% della popolazione mondiale ha la fortuna di vivere in un ambiente con concentrazioni di Pm10 inferiori alla soglia limite di 20 microgrammi per metro cubo fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 70% ne deve subire più di 70, un valore che non accenna a diminuire soprattutto nei Paesi in via di sviluppo

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A questo si aggiunge il problema dell’ozono nelle città che determinerà più di 800mila vittime nel 2050 contro le 385 di oggi. I Paesi più colpiti saranno l’India e la Cina, ma anche i Paesi occidentali saranno a rischio soprattutto per il crescente numero di anziani sensibili a questo gas. Sempre secondo il rapporto dell’Ocse le emissioni di gas serra potrebbero aumentare del 50%, aggravando ulteriormente la situazione già critica. Ancora una volta l’Ocse presentando questi scenari non intende alimentare facili allarmismi, ma focalizzare l’attenzione sulla necessità di agire subito.

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