CRONACA

La colla della cozza, on demand

Image of Mytilus galloprovincialis

CRONACA – Fra le meraviglie della natura, c’è l’adesivo secreto dalla cozza che, fuori e dentro l’acqua, fa presa istantanea su rocce, legno, metalli e si scioglie istantaneamente se la cozza vuol andare verso altri lidi. Fra le meraviglie della chimica biomimetica, adesso c’è una sostanza con le stesse proprietà ottenuta da Arànzazu del Campo e dal suo gruppo all’Istituto  Max Planck per la ricerca sui polimeri, di Magonza.

In “Legame e slegame subacqueo bio-ispirato a richiesta”, fresco di uscita su Angewandte Chemie, descrivono una sostanza rivoluzionaria. Davvero. Di colle che con inflessibile determinazione attaccano l’una all’altra superfici variamente accidentate, ce ne sono a bizzeffe. E anche di solventi – molto inquinanti di solito – che separano ciò che l’Uomo ha unito. La cozza tuttavia ha risolto tre problemi sulla quale la chimica si scervella da quando ne ha scoperto la colla: come riprodurne la capacità di non disperdersi in acqua prima di far presa; di auto-ripararsi in caso di guai; di sparire a comando senza lasciare residui. Sarebbe l’ideale per fermare la fuoriuscita di petrolio da un pipe-line sottomarino, o di sangue durante un intervento chirurgico, no?

Il gel del Max Planck somiglia alle proteine DOPA rilasciate dalla cozza, che sono idrofobe e si legano al ferro presente nell’acqua di mare.

È fatto di un polimero disposto a stella a quattro punte con in fondo quattro gruppi nitrodopaminici che in acqua stringono legami incrociati oltre a legarsi volentieri ad atomi di ferro, anche quello arrugginito. Dopo un taglio, si riformano gli stessi legami e a tagliarli definitivamente, bastano raggi ultravioletti, la luce insomma. Atossico e biodegradabile, il gel è un ottimo substrato per coltivare cellule in vitro, scrivono i ricercatori. Prevedono applicazioni tra breve in medicina, per esempio sui tamponi usati per coprire le ustioni mentre la pelle si rigenera, o come una “supercolla reversibile” quando sono necessari ripetuti interventi chirurgici a partire da una stessa incisione.

O per incollare le capsule temporanee sui denti per evitare di farsele togliere a martellate, o per liftarsi le rughe con una piega sotto i capelli o per attaccarsi a uno scafo e provare il brivido da jacuzzi estremo o…

Credito immagine: Luigi Rignanese – Encyclopedia of Life per gentile concessione dell’autore.

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