IL PARCO DELLE BUFALE

Non soddisfatti, non rimborsati

Crediti immagine: Michael Eisen

IL PARCO DELLE BUFALE – A febbraio alcuni matematici lanciavano un boicottaggio dell’editore Elsevier, contrario alle normative per la pubblicazione in open access di articoli di ricerca, sei o dodici mesi dopo l’uscita su riviste. L’editore ha fatto marcia indietro, ma è tuttora restio a rimborsare l’acquisto dei suoi prodotti difettosi.

Nel gennaio 2010, su Computers & Mathematics with Applications usciva”A computer application in mathematics“, una paginetta in fondo alla quale M. Sivasubramanian e S. Kalimuthu (email presso budweiser com) scrivevano

Per la prima volta nella storia della matematica, gli autori hanno applicato la tecnologia della magnificazione (software di ingrandimento per lo schermo di un computer, ndr) e ottenuto una soluzione al problema del postulato delle parallele, risalente a quasi 4.300 anni fa. In breve, una proposizione impossibile è stata dimostrata possibile. Questo è un problema problematico. Ulteriori studi faranno nascere un nuovo ramo della scienza matematica.

Per leggere l’operetta i non abbonati dovevano pagare 39,95 dollari. Tra l’altro non è possibile abbonarsi alla rivista, ma solo a un “pacchetto” che ne contiene altre otto, al prezzo complessivo di 20.000 dollari/euro). Nel numero di maggio 2012, ulteriori studi fanno nascere queste poche righe

Su richiesta dell’Editore, l’articolo è stato ritrattato in quanto privo di contenuto scientifico ed era stato accettato per un errore amministrativo. Si offrono scuse ai lettori per non averlo notato mentre l’articolo veniva sottoposto.

I non abbonati dovrebbero pagare 39,50 dollari per leggerle, se non fossero state riprodotte da Retraction Watch. (L’abbonamento annuo a 24 numeri costa 5.341 euro, più conveniente il pacchetto da circa 20 mila euro contenente altre 8 riviste in tema.)

Fino all’anno scorso dirigeva la rivista – oltre ad Applied Mathematical LettersMathematical & Computer Modelling – il matematico Ervin Rodin, noto per prediligere opere altrettanto curiose, tra cui una sulla provenienza spaziale della scienza e della spiritualità dello stesso M. Sivasubramanian e la confutazione creazionista del secondo principio della termodinamica, del prof. Granville Sewell, per la cui ritrattazione l’Editore ha dovuto chiedere pubblicamente scusa all’autore e pagare imprecisate spese legali.

Elsevier sostiene tuttora che la qualità della cura redazionale e della peer-review giustifica il prezzo, anche se non è noto quello dell’abbonamento a testate create ad hoc per dare un patina di scientificità alla produzione letteraria di case farmaceutiche. Né il meccanismo grazie al quale il precedente direttore responsabile di Chaos, Solitons & Fractals, abbia potuto pubblicarci 300 articoli in vent’anni, disdegnando la “pratica vanesia e infantile della peer-review”.

Negli ultimi due mesi, Elsevier ha smesso di opporsi alla proposta di legge americana e fatto alcune concessioni. Ora Computers & Mathematics with Applications e altre riviste autorizzano gli autori a pre-pubblicare i propri articoli su arxiv.org e/o sul sito della propria istituzione. Il provvedimento non sembra retroattivo:  sui web della birra Budweiser, non abbiamo trovato gli articoli di S. Kalimuthu senza e con M. Sivasubramanian.

Ma per difendere un margine di profitto del 37,3% sulle vendite – rif.  grafico in fondo a pagina 13 del bilancio 2011 – Elsevier fa tuttora pagare una ritrattazione al prezzo dell’articolo ritrattato invece di rimborsarne l’acquisto. È il libero mercato, bellezza. Finché i consumatori non si ribellano, per pubblicare senza troppa fatica sulle riviste Elsevier di  matematica e informatica, si può sempre usare il generatore automatico gratuito, messo a punto dal Massachusetts Institute of Technology.

Credito immagine: Martin Eisen, CC

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