AMBIENTE

Anche l’acqua che usiamo innalza il livello del mare

AMBIENTE – Lo scioglimento delle calotte polari causato dal riscaldamento globale innalza il livello del mare. È stato calcolato che il contributo dovuto al riscaldamento è di circa 1,1 milimetri all’anno. L’innalzamento registrato effettivamente però è di 1,8 mm annui. Da dove arrivano quegli 0,7 extra? Dall’acqua che utilizziamo per le attività antropiche (irrigamento agricolo, usi domestici…) spiega uno studio pubblicato su Nature Geoscience. Taikan Oki, dell’Università di Tokio e colleghi, hanno calcolato che l’acqua utilizzata dall’uomo potrebbe contribuire fino a 0,77 mm (o il 42% dell’innalzamento registrato).

L’acqua viene estratta dalle faglie acquifere, che si svuotano ma non vi ritorna: evapora nell’aria o finisce nei bacini idrici per poi essere alla fine scaricata nel mare. Lo studio ha utilizzato i dati noti dal 1961 al 2003 e ha condotto delle simulazioni. Già un altro studio di quest’anno, condotto da un team olandese e pubblicato su Geophysical Reserch, ha avanzato un’osservazione simile, anche se di entità minore (e cioè fino a 0,57 mm nel 2000).

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.