AMBIENTE

Città a rischio inondazione

AMBIENTE – Uno studio effettuato su nove città del mondo, con l’unica caratteristica comune di essere nate ed essersi sviluppate sul delta di un fiume, ha indicato Shanghai come la città più a rischio nel caso di una grave inondazione. Secondo i criteri utilizzati nella ricerca, la megalopoli cinese, situata sul delta del Fiume Azzurro ed esposta a diversi fattori idrogeologici che la rendono potenzialmente a rischio, risulta infatti impreparata sotto molti punti di vista a una possibile emergenza.

Il risultato, trovato da un gruppo di ricercatori olandesi in collaborazione con l’Università di Leeds e pubblicato su Natural Hazards, è stato ottenuto con un nuovo metodo di calcolo che analizza proprio la fragilità delle città in caso di alluvioni. Il Coastal City Flood Vulnerability Index, l’indice di vulnerabilità sviluppato in questo lavoro, prende in considerazione 19 elementi che spaziano all’interno di tre aree: la variante idrogeologica, la variante socio-economica e la variante politico-amministrativa.

Le città analizzate – Casablanca (Marocco), Calcutta (India), Dhaka (Bangladesh), Buenos Aires (Argentina), Osaka (Giappone), Shanghai (Cina), Manila (Filippine), Marsiglia (Francia) e Rotterdam (Paesi Bassi) – sono state infatti classificate tenendo conto di parametri come, per esempio, il livello delle attività economiche, la consapevolezza degli abitanti dei rischi legati a un’inondazione e la presenza di zone di sicurezza in caso di emergenza. Molti parametri dell’indice si concentrano poi sul livello di coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche che dovrebbero essere in grado non solo di reagire tempestivamente ed efficacemente ma anche di guardare al futuro preparandosi adeguatamente.

In base alla classifica, al capo opposto rispetto a Shanghai c’è Osaka: città sicuramente meno esposta al rischio di allagamento dal punto di vista idrogeologico ma che si guadagna la prima posizione in fatto di sicurezza anche grazie ai suoi virtuosi risultati nel settore politico-amministrativo. Anche le due città europee, Marsiglia e Rotterdam, si posizionano bene classificandosi subito dietro Osaka. In particolare, Rotterdam, pur essendo molto a rischio dal punto di vista idrogeologico, ha un basso indice di vulnerabilità grazie soprattutto alla buona gestione e regolamentazione delle infrastrutture.

Il vantaggio di avere a disposizione un indice come questo è che, oltre a permettere un confronto più omogeneo tra le città, sollecitando eventuali interventi, consente anche di avere anche una prospettiva storica.
“Il nostro indice”, dice Nigel Wright, uno degli autori della ricerca, “è uno strumento che può aiutare le città a dare una scala di priorità ai rischi a cui sono sottoposte e a preparare, eventualmente, una strategia di difesa”.
Il cambiamento climatico in atto, infatti, influenzerà sicuramente la sicurezza di queste città nel futuro: se non cambiano le cose, fra 100 anni, a seguito dell’innalzamento dei mari, la vulnerabilità di tutte queste città aumenterà (in alcuni casi duplicherà) e Shanghai continuerà a essere la città più a rischio.

Crediti immagine: quatro.sinko (Flickr)

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