COSTUME E SOCIETÀ

Venus, chimera o no?

COSTUME E SOCIETÀ – Si fa un gran parlare di Venus, il gatto “chimera” che impazza in rete, ma non è detto che di vera chimera si tratti.

Venus, ammettiamolo, è bellissima: mezzo musetto nero, mezzo rosso, un occhio blu profondo, un altro verde smeraldo. Sembra disegnata. È una superstar, e stando a quanto si trova spulciando qui e lì in internet dovrebbe il suo singolare aspetto al fatto di essere una chimera, in senso biologico.

Le chimere in biologia sono individui il cui organismo porta cellule con due diversi patrimoni genetici. La stragrande maggioranza degli esseri viventi porta in ogni cellula del proprio corpo un preciso corredo genetico, sempre uguale (in alcune cellule, quelle riproduttive, a dire il vero ne porta solo la metà). Le chimere invece sono il risultato della fusione in utero (nelle fasi precocissime di gestazione) di due individui in uno solo, un fenomeno raro ma documentato.

Che però Venus sia in efetti una chimera è tutto da provare, non basta la sua enigmatica faccia. Venus è si un gatto calico (cioè sul suo manto porta i tre colori rosso, bianco e nero) e di per sè questo è già un fenomeno interessante dal punto di vista genetico: la stragrande maggioranza dei gatti con questo aspetto tartarugato è femmina. Funziona così: il gene che codifica il carattere “rosso” ( o “non rosso”- cioè gli altri colori possibili, nero e bianco e le diluizioni varie) sta sul cromosma sessuale X. I maschi hanno una sola X (l’altro della coppia è un Y) perciò non possono mai essere insieme rossi e non rossi. Le femmine invece che hanno due copie dello stesso gene e possono portare questi due caratteri in contemporanea. Questo stato di cose fa anche sì che statisticamente ci siano molti più gatti rossi maschi che femmine, perché per esser rossa pura una femmina deve avere entrambi i geni settati sul “rosso”, mentre al maschio ne basta uno solo (e  io vorrei sapere se in tutto questo c’è un legame col fatto che i gatti rossi, in genere siano dei gattoni ENORMI). (Io comunque possiedo un gatto “rosa” e una gatta calico, se vi interessa)

Sia come sia, Venus come già detto è calico, niente di particolarmente strano, se non fosse che la divisione fra il rosso e il nero sul viso è perfettamente simmetrica. Inoltre in questo ci si mette anche la differenza di colore fra i due occhi, anche questa una caratteristica su base genetica (le due iridi hanno una quantità differente di melanina), ma anche questa non sufficiente a invocare il chimerismo.

In effeti però nei gatti il chimerismo è un fenomeno documentato. Come dicevo sopra solitamente il manto tartaruga appartiene a una femmina. Nei rarissimi casi in cui si tratta di un maschio, può anche darsi che l’individuo sia una chimera (in alcuni casi si tratta di una mancata ripartizione dei due geni nei gameti di uno dei genitori durante la meiosi, si conserva dunque una x in più e il gattino avrà un terzetto xxy, anzichè una semplice coppia xy nei cromosomi sessuali). In alcuni casi però in effetti questi maschietti possono essere chimere, risultati dalla fusione in utero di due embrioni, e presentare dunque due corredi genetici che convivono nello stesso esemplare.

Venus però è femmina e non ha bisogno dell X in più per avere il manto tricolore, per cui invocare il chimerismo (comunque possibile) è meno giustificato che se si trattasse di un maschio.

La parola definitiva a questo punto la potrebbe dare solo da un’analisi del DNA.

Condividi su
Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.