CRONACA

Lezioni di volo dal re dei cieli

CRONACA – Può tenere una media di 127 km/h per otto ore consecutive, viaggiare per 15.200 km senza fermarsi, fare il giro del mondo in 42 giorni. Che cos’é? Indizio: va a sardine. L’albatros, animale eccezionale, che passa la gran parte della vita in volo e si ferma solo per riprodursi ora ha meno segreti e ispira gli ingegneri per macchine volanti di maggior efficienza.

Finora mancava una comprensione del meccanismo di volo dell’animale, ma Johannes Traugott e colleghi della Techinsche Universitat Munchen hanno monitorato il volo di alcuni (20) esemplari di Diomedea exulans, l’albatros errante, equipaggiati con un collare gps che ha permesso di controllarne non solo la traiettoria generale nel corso di 30 giorni ma anche i “microspostamenti” .

Senza sistemi particolari di risparmio energetico, date le proprietà aerodinamiche dell’uccello se andasse a benzina un albatros consumerebbe 0,9 litri al giorno, o comunque in 15.200 km perderebbe circa metà del suo peso (fra gli otto e gli undici chili), ma i ricercatori hanno osservato che questo non è compatibile con le abitudini in fatto di nutrizione dell’uccello. Ci deve dunque essere un extra risparmio.

Osservando nel dettaglio i movimenti degli uccelli i ricercatori hanno identificato una strategia di volo che hanno chiamato “innalzamento dinamico”: l’uccello in pratica vola molto vicino alla superficie del mare per poi girare improvvisamente verso su fino a circa 15 metri d’altezza dove si mette controvento e plana senza sforzo fino a  che non è il momento di rifare la manovra. L’animale è aiutato dal fatto di avere un tendine sulla spalla che blocca l’ala in una posizione fissa (un po’ come gli aerei).

L’osservazione è interessante e può suggerire nuove tecnologie adatte alle macchine volanti. Non tanto gli aerei con passeggeri, che non possono certo volare a pelo d’acqua, ma velivoli più piccoli e senza pilota.

Lo studio è stato pubblicato su PLoS One

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.