IL PARCO DELLE BUFALE

Believers nell’originale italiano

IL PARCO DELLE BUFALE – Durante i giorni di vacanza lontano da internet concessi alla custode dalla schiavista direttora di Oggi Scienza, sono uscite molte informazioni sul reattore nucleare a fusione fredda dell’ing. dott. Andrea Rossi. Riassunto.

Il fatidico 8 settembre, l’ing. dott. Andrea Rossi aveva presentato il futuro Energy Catalyzer – detto E-cat per distinguerlo dal reattore casalingo detto e-cat – durante la conferenza mondiale dei quattro licenziatari organizzata a Zurigo dal prof. ing. dott. Adolf  Schneider, cui gli alieni hanno insegnato a trarre energia del vuoto e licenziatario dell’E-cat e/o e-cat per la Mitteleuropa.

Sabato, la presentazione precipitava i “credentistranieri nello sconforto;

Domenica, la presentazione ringalluzziva i credenti italiani. La Prometeon, licenziataria per l’Italia e l’Austria, pubblicava infatti un dépliant in cui annunciava una collaborazione con la Siemens, multinazionale accolta fra le “believers” dal dott. Passerini, con un post festoso.

Lunedì, i credenti nostrani congratulavano la Prometeon sotto un post festoso che riproduceva uno scambio di mail tra il”prof.” Vincenzo Valenzi (1) e il dott. (?) Andrea Proia, titolare della Prometeon***;

EMartedì, usciva un’intervista del dott. (?)  Andrea Proia, con estratti ripresi in un post festoso dal dott. Passerini.

Mercoledì, la scomparsa del dépliant e relativo post  suscitava fra i “credenti” domande alle quali il dott. Passerini rispondeva:

Su richiesta di Prometeon srl ho cancellato il post contenente il comunicato stampa da loro stessi diramato. Non ho altro da aggiungere. Eventuali chiarimenti spettano esclusivamente a Prometeon srl.

prima di far riapparire dépliant e post modificati.

Inoltre i “credenti” apprendevano che in un test effettuato a Bologna il 6 settembre da specialisti delll’Istituto svedese di certificazione per conto di investitori svedesi, l’elettricità consumata dall’E-cat era risultata da doppia a tripla rispetto a quella dichiarata da dilettanti italiani in un “rapporto” presentato dall’ing. dott. Rossi a Zurigo. Dove non si era presentato Magnus Holm, l’ing. informatico presidente della licenziataria per la Svezia, la Hydro Fusion Ltd con sede nella casella postale di un business centre a Harrow. D’altronde aveva appena perso un investimento di “65 milioni”.

Giovedì, per rincuorare i “credenti” rimasti, il dott. Passerini presentava così la “certificazione” dell’e-cat casalingo, chiesta e pagata dall’inventore alla SGS Italia:

Pur trattandosi della certificazione del prototipo, dunque senza valore commerciale e promozionale rispetto al prodotto finito, è un passo importante poiché, quando sarà avviata la produzione in serie di tipo industriale, sarà molto più semplice ottenerne l’estensione, essendo molti requisiti già stati soddisfatti.

Secondo Mario Massa, l’esperto che da 18 mesi offre di effettuare gratuitamente le misure indispensabili alla credibilità dell’e-cat, invece:

Da quanto scritto però il certificato riguarda un riscaldatore per acqua, non un generatore di vapore. E se si moltiplica 1500 litri/ora per il delta T (120-85)°C si ottiene una potenza di 60kW, non di 1 MW. Dovrebbero poi spiegarmi come fa a produrre acqua surriscaldata a 120°C con una pressione di 1.5 bar assoluti, visto che a 120°C la tensione di vapore è 2 bar. Forse qualche errore? Anche alla SGS lavorano ingegneri laureati ieri?

La verifica riguarda la conformità del prototipo alle norme di sicurezza e a tutela della salute. Lo scaldabagno descritto sul modulo avrà prestazioni incerte, ma almeno non emette le pericolose radiazioni prodotte da una fusione nucleare.

Venerdì non è successo niente. Il prossimo rapporto, dell’Università di Bologna che ha già smentito, è  stato annunciato per metà ottobre dall’ing. dott. Rossi e dal dott. Passerini (cont.).

(1) Sul sito della Libera Università di Scienze umane e Neurocienze di Lugano, si legge:

L’Ufficio presidenziale e il Rettorato della LiUM informano che a far data da oggi26 agosto 2012, il Prof. Antonio Fucilla e il Prof. Vincenzo Valenzi, non collaborano più con il nostro Ateneo.

Il 26 era domenica, Ufficio presidenziale e Rettorato erano chiusi per ferie. Pura coincidenza, sul Sole-24 Ore era uscita un’inchiesta sulle attività dei “Prof.”

*** errata corrige: come tutti possono vedere seguendo il link, si tratta di uno scambio di mail tra il “prof.” Vincenzo Valenzi (1) e il dott. (?) Adriano Orefice sul dépliant distribuito dal dott.(?) Andrea Proia, titolare della Prometeon. La custode si scusa e promette di rileggersi meglio appena ritrova gli occhiali.

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Appello personale: ho trovato qui la foto riprodotta sopra. Qualcuno sa chi ha costruito questo bellissimo motore a vapore e dove si trova?

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