CRONACA

Niente cicatrici per il topo spinoso

CRONACA – La pelle di questo roditore si stacca con insospettabile facilità, quando questo si divincola per sfuggire a un predatore. Per un mammifero, come il topo spinoso (per la precisione Acomys kemp e Acomys percivali), non sembra una strategia vincente con il rischio che c’è di contrarre infezioni attraverso le ferite aperte. Il punto è che, scrivono gli autori di un paper su Nature, questo animale ha straordinarie (specie per un mammifero) capacità rigenerative.

La rigenerazione dei tessuti è stata molto studiata in animali come le lucertone, le salamandre e i vermi piatti, che sono capaci di far ricrescere interi arti, a volte come nel caso del verme piatto l’intero organismo a  partire anche da una sola cellula, ma nei mammiferi il fenomeno è molto limitato. Il topo spinoso rappresenta un’eccezione nel panorama.

Gli autori hanno visto che larghe ferite sul dorso del roditore si riducono del 64% nel giro di un solo giorno e spariscono del tutto senza lasciare cicatrici in soli 3 giorni. Il segreto dell’assenza di cicatrici sta in come le fibre di collagene si dispongono sulla ferita: nella pelle umana per esempio tendono a formare una rete ordinata, ma nel topo hanno una disposizione lassa e casuale.

Secondo le osservazioni il meccanismo rigenerativo della pelle del topo spinoso è simile a quello della salamandra: nel momento in cui si forma una ferita si creano delle cellule simili a quello che nella salamandra gli scienziati hanno chiamato “blastema”  cioè un gruppo di cellule indifferenziate (che non corrispondono cioè a nessun tessuto adulto) che assomigliano a delle staminali embrioniche.

Il topo spinoso si presenta ora come un modello animale per la rigenerazione più vicino all’essere umano di quelli finora tradizionalmente usati.

Crediti immagine: Neil T

Condividi su
Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.