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Cresce il carrello bio

AMBIENTE – C’è crisi. Non è una novità. Il portafoglio delle famiglie italiane è messo a dura prova: nei primi sei mesi del 2012 i consumi alimentari sono scesi del 3%, ma il mercato del biologico continua a crescere, facendo segnare un aumento del 6,1%.
Secondo i dati diffusi dal dossier “Bio, benessere garantito” di AIAB, Coldiretti e Legambiente, l’Italia con oltre 1 milione di ettari certificati è tra i principali produttori europei di alimenti biologici. Un settore che oggi conta più di 48mila operatori, registrando un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro.
Tra le regioni con il maggior numero di aziende bio ci sono la Sicilia e la Calabria, mentre l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto si caratterizzano per la presenza di aziende di trasformazione. Se guardiamo ai consumi, il 70% dei prodotti bio è acquistato nelle regioni del Nord, anche se nell’ultimo anno il Sud ha registrato un aumento dei consumi del 19,2%. Nonostante ciò permane ancora uno squilibrio tra i luoghi di produzione del cibo bio e quelli dei consumi, una caratteristica del tipica del biologico italiano.
Il carrello bio di oggi è il risultato di andamenti differenziati. C’è stato un aumento del consumo di uova (+21,4%), prodotti lattiero-caseari (+16,2%), biscotti, dolciumi, snack (+16,1%) e ortofrutta (+3,4%), che resta la categoria più consumata. Sono invece diminuiti i consumi di pasta (-11%), carne e salumi (-8,2%), olio (-18,65) e zucchero, caffè e tè (-3,4%).

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