POLITICA

Previsioni meteo-elettorali

POLITICA – I provvedimenti per mitigare gli effetti del riscaldamento globale erano assenti dalla campagna per le presidenziali. Poi l’uragano Sandy ha devastato quel che restava di Haiti e, riclassificato “tempesta tropicale”, si è abbattuto sul nord-est degli Stati Uniti e sui politici.

Alla domanda dei media “C’è un collegamento tra Sandy e i cambiamenti climatici in corso”, gli scienziati hanno risposto “in parte, perché il clima detta il contesto della meteorologia e non può che influenzarla”, evitando le semplificazioni (vedi rassegna da Skeptical Science). Ma al sindaco di New York Mike Bloomberg – e forse anche a Mitt Romney – sarà tornata in mente un’intervista del 1988, proprio al direttore del GISS. James Hansen diceva che tra venti o trent’anni, gli sarebbe capitato di vedere dalla finestra del suo ufficio, il West Side Highway… sott’acqua.

Profezia facile. Risultava già dai modelli degli anni Sessanta, quando l’inquinamento atmosferico dovuto agli aerosol temperava ancora l’effetto serra delle emissioni di CO2 e gas equivalenti. Le loro proiezioni sono state confermate da misure e osservazioni e per quanto riguarda gli Stati Uniti,  dalla Munich Re, una multinazionale che assicura le compagnie di assicurazioni, che in ottobre ha pubblicato l’analisi di tonnellate di dati (pubblici, basta registrarsi) riassunta in questo grafico.

Per aiutare i candidati repubblicani, il 31 ottobre il Cato Institute ha fatto uscire un suo Addendum a cura di Patrick Michaels e altri autori finanziati da Exxon Mobil, Koch Industries e simili. L’intenzione dichiarata è di impedire la regolamentazione dei gas serra e di altri inquinanti e di smentire Global Climate Change Impacts in the United States, una valutazione delle agenzie federali per la ricerca pubblicata nel 2009.

Quella non dichiarata è di rassicurare gli elettori. I candidati repubblicani intendono infatti sopprimere la FEMA, l’equivalente della Protezione Civile. Sarebbe un ente inutile, i disastri in serie – siccità, incendi, alluvioni – degli ultimi anni sono normali, scrivono Michaels et al., perché la Terra sta uscendo da un’era glaciale. Non servono né sforzi né investimenti governativi per mitigare alcunché, basta affidarsi  ai “meccanismi del mercato”.

La settimana scorsa, la realtà ha smentito Michaels et al., domani la maggioranza dei votanti può fare altrettanto o preferire le rassicurazioni. Ultime previsioni da Real Clear Politics e statistiche aggregate da Nate Silver.

Crediti immagine: NASA

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