CRONACA

Un sistema solare senza il botto

Una supernova - Crediti immagine: NASACRONACA – Una nuova e forse più misteriosa (di quella attualmente in voga) teoria sull’origine del nostro Sistema Solare è stata formulata, a seguito dell’analisi “cosmochimica” condotta da alcuni ricercatori dell’università di Chicago. Secondo i dati ottenuti da Haolan Tang e Nicola Dauphas il nostro Sistema Solare non si sarebbe formato dopo l’esplosione di una supernova, come sostiene l’idea imperante, e anzi che non si sarebbe stata proprio alcuna esplosione. Un inizio tranquillo, dunque, il nostro.

Ma andiamo per ordine. Come hanno fatto gli scienziati a ottenere prove che smentiscono l’idea che il nostro Sistema Solare si sarebbe formato “con il botto” e cioè dopo l’esplosione di una  supernova? Il segreto è nel ferro-60, un’isotopo radioattivo, che come spiega Dauphas è “la pistola fumante” dell’avvenimento (in passato) di una grande esplosione stellare. Questo pesante isotopo infatti si forma soltanto all’interno di una supernova.

È proprio la presenza di ferro-60 nei materiali originati agli albori del sistema solare (meteoriti caduti sulla Terra) analizzati negli ultimi decenni che ha spinto molti scienziati a immaginare un’origine turbolenta per il nostro sistema planetario. Il team di Dauphas però ha rianalizzato gli stessi campioni con una tecnica più precisa e sensibile, trovando livelli molto bassi e omogenei di questa sostanza. Gli scienziati hanno anche monitorato la presenza di un altro isotopo, il ferro-58, che si comporta come un gemello dell’altro (quando in una supernova si produce uno si produce anche l’altro) confermando il primo dato. Questa distribuzione bassa e omogenea dei due isotopi, spiegano i ricercatori, è compatibile con un accumulo di lungo periodo degli isotopi (dovuto a stelle molto lontane) piuttosto che con un cataclisma avvenuto nel nostro Sistema Solare.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.