SALUTE

Penso, dunque muovo

Crediti immagine: UPMCSALUTE – Un interfaccia uomo-macchina non ha mai funzionato così bene come nel caso di Jan Scheuermann, una donna di 53 anni che, dopo la diagnosi di una forma di degenerazione spinocerebellare avvenuta tredici anni fa, è rimasta completamente paralizzata dal collo in giù. Nel 1996 Jan era mamma di due bimbi piccoli e conduceva una vita familiare e lavorativa completamente normale, in California. Un giorno, però, sentì le gambe cedere. I muscoli facevano fatica a reggerla in piedi. Due anni dopo aveva già bisogno della sedia a rotelle, e fu in quel momento che i medici le diagnosticarono la malattia che inevitabilmente avrebbe causato una progressiva degenerazione delle connessioni tra il cervello e i muscoli.

Ora Jan non può muovere nemmeno un muscolo al di sotto del collo. Solo pochi giorni fa, però, all’Università di Pittsburgh, i ricercatori sono riusciti nell’intento di farle mangiare, completamente da sola, una tavoletta di cioccolato, utilizzando un sistema a sensori collegato, da una parte, al cervello della donna e, dall’altra, ad un braccio robotico. Due minuscoli sensori di 16 millimetri quadrati le sono stati impiantati direttamente nella corteccia motoria. Grazie alle centinaia di “aghi” di cui sono composti, questi captano il segnale elettrico passato dai neuroni e danno il via alla macchina. Insomma, Jan, per la prima volta da quando è rimasta paralizzata, è riuscita a muovere con il pensiero il braccio artificiale e portare alla bocca il cibo. Ci ha messo solo qualche giorno, anche se ci sono volute 14 settimane perché raggiungesse un buon grado di coordinazione.
Il meraviglioso risultato è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet.

Crediti immagine: UPMC

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.