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Fra «like» e «tweet», la scienza batte il gossip

By Davide MancinoJEKYLL – Politica, cronaca. E a seguire scienza e tecnologia. I gusti degli utenti italiani di social network in fatto di notizie sono piuttosto chiari: e se la passione per la politica ormai non sorprende più nessuno, la scienza si piazza al terzo posto nel 2012 fra i generi più condivisi, doppiando l’economia o gli esteri e superando anche le notizie di costume. Medaglia d’argento, invece, per un altro evergreen: la cronaca.

I numeri arrivano da Human Highway, che per tutto lo scorso anno ha analizzato 40 testate online registrando le condivisioni sui principali social network. Setacciando fra 644mila articoli, 54 milioni di like su Facebook e 4 milioni di tweetil gruppo di ricerca ha pubblicato una classifica delle notizie più social del 2012.

In testa, con più di 112mila condivisioni totali, proprio una news di scienza (“Siete distratti? Avete un grande cervello”) pubblicata su Giornalettismo. Fra le prime dieci, poi, altre due appartengono allo stesso genere (“Ci siamo, arriva l’auto ad aria” di Repubblica e “Blitz a Green Hill, gli animali liberano i beagle” del Corriere).

Ma come se la sono cavata, nel complesso, le notizie scientifiche? Per capirlo abbiamo scomposto la classifica per generi: scopriamo così che, delle 248 notizie più condivise del 2012, il 38,46% sono state di politica, il 20,31% di cronaca, l’11,38% di scienza e tecnologia. Seguono a ruota le notizie di costume (9,54%), esteri ed economia (entrambe al 6,46%), sport (4%), mentre la classifica si chiude con una sorpresa: i coccodrilli, che raccolgono un più che dignitoso 3,38%.

I risultati della ricerca sono stati influenzati soprattutto dagli share su Facebook, che nei casi più clamorosi hanno anche superato quota 100.000. Diverso è invece il caso di Twitter, social network più giovane ma dal successo crescente, in cui il massimo numero di tweet, per un articolo, è stato poco sopra 1700.

Se però andiamo a confrontare le notizie più condivise, ci accorgiamo di come le due piattaforme siano molto diverse fra loro. Delle 20 notizie più condivise su Twitter, soltanto 5 erano nella top 20 anche su Facebook. Fra le tante, gli utenti hanno cinguettato molto della paga da re di uno stenografo del Senato (equivalente a quella del sovrano di Spagna), della lettera di Obama sui Genitori gay e dell’attentato dello scorso maggio in una scuola di Brindisi. Tutte notizie che invece su Facebook hanno avuto molto meno successo.

Da notare che, nel grande calderone delle condivisioni su Twitter, si perde ogni distinzione fra le diverse forme di scrittura: troviamo mescolate news tradizionali, post tratti da blog, appelli da sottoscrivere, video, e persino – ma in tempi di crisi non c’è da sorprendersi – una cliccatissima infografica su chi ha formato il debito pubblico italiano.

Per quanto riguarda invece i diversi tipi di notizia, gli utenti dei due social network sembrano avere gusti simili: su Facebook però sono state più condivise quelle di scienza (14,81% contro l’11,54%) e di esteri (7,41% contro il 3,85%), mentre vanno meno bene le notizie di costume (3,7% contro il 7,69% di Twitter).

Contattato da Oggi Scienza, Giacomo Fusina di Human Highway spiega come sono state raccolte le informazioni: “Il nostro sistema rileva la popolarità delle notizie chiedendo a Facebook, Twitter e Google+ quante condivisioni sono associate a ciascun articolo. È lo stesso valore che si vede nei box presenti in cima o in fondo al testo”.

Ma non è strano che un articolo con pochi mesi di vita – come il primo in classifica – abbia così tante condivisioni? “In realtà è del tutto normale”, continua Fusina, “perché di solito il 90% degli share arriva entro i primi due giorni dalla pubblicazione. Certo esiste la possibilità di manipolazioni, ma per questo dobbiamo fidarci della buona fede dei social network e delle testate. Noi non possiamo fare nulla al riguardo”.

I dati, d’altra parte, sembrano confermare anche in Italia quanto suggerito da Mary Ann Giordano – editor della sezione scientifica del Times – che in un recente articolo ha definito i social media una “nuova frontiera” per chi vuole parlare di scienza. “Nel 2012 le persone hanno scritto, letto e cercato news scientifiche in numero sorprendente”, scrive la giornalista, “condividendo notizie dallo spazio o dalle profondità del mare, commentando nuove scoperte, inviando foto e video. Si realizza la possibilità di comunicare con migliaia di altre persone in tempo reale, discutendo di temi che ormai hanno una natura globale”.

Infografica di Davide Mancino

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