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Efficienza energetica: la pagella dell’Italia

Crediti immagine: Laura Pulici

AMBIENTE – Industria: otto. Settore residenziale: sette più. Trasporti e terziario: sei meno meno. A grandi linee, è questa la sintesi che emerge dal secondo Rapporto sull’efficienza energetica reso noto dall’Enea.
L’Italia continua ad avere una performance positiva: nel 2011, anche grazie all’applicazione delle misure previste dal Piano d’azione per l’efficienza energetica, sono stati risparmiati 57.595 GWh, il 17% in più rispetto al 2010. Una quantità pari all’energia consumata in un anno da una città come Roma.
A raggiungere questo risultato hanno contribuito diversi fattori. Per esempio, nel settore residenziale l’utilizzo di impianti ad alta efficienza ha permesso di risparmiare 40.065 GWh, mentre la cogenerazione, i motori elettrici e il recupero di calore hanno fatto consumare 10.143 GWh in meno alle industrie.
Ma se allarghiamo l’analisi agli ultimi 20 anni, il quadro che emerge non è del tutto positivo. Come ha evidenziato il Wwf, dalle tabelle dell’Enea è evidente che dal 1990 il livello di efficienza energetica in Italia è diminuito in tutti i settori, soprattutto per l’adozione di provvedimenti poco coerenti e a volte contraddittori tra loro.
Oggi, per non disperdere i risultati raggiunti è sempre più necessario, secondo l’Enea, incrementare la riqualificazione energetica edilizia estendendo il meccanismo delle detrazioni fiscali, introdurre sistemi di trasporto intelligenti e sviluppare le smart grid, rendendo più flessibile l’uso della rete elettrica.

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