LA VOCE DEL MASTER

E i denti ricrescono

Crediti immagine: justinplambertLA VOCE DEL MASTER –  – In futuro forse gli impianti di protesi dentaria potranno finalmente andare in pensione. Alcuni scienziati del Kings College di Londra hanno sviluppato un nuovo metodo di sostituzione dei denti mancanti in un individuo utilizzando le cellule gengivali della persona stessa.

Questa ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente su Journal of Dental Research, ha come obiettivo a lungo termine la produzione di  “biodenti” ed è incentrata a oggi sulla generazione di denti cosiddetti primordi – cioè immaturi – non ancora completamente formati. Questi denti primordi possono essere trapiantati nella mascella,  in modo da riuscire a sviluppare i denti di un essere umano adulto.

Il problema con gli attuali impianti di protesi dentale è che essi non riescono a riprodurre una naturale struttura della radice del dente e di conseguenza, a causa dell’attrito prodotto dalla masticazione e quindi dal movimento della mandibola, dopo lungo termine il paziente può rivelare una perdita di osso mascellare attorno all’impianto. Le cellule epiteliali derivate da tessuti gengivali di esseri umani adulti invece, sono in grado di portare alla formazione delle radici e permettere dunque ai pazienti una nuova dentizione più simile a quella originale umana.

Nel dettaglio, i ricercatori hanno isolato dei tessuti gommosi da esseri umani adulti, che hanno poi combinato con le cellule dentarie dei topi. Attraverso questa commistione di cellule umane e di topo, i ricercatori sono stati in grado di far crescere denti  “ibridi” contenenti dentina e smalto, simili alle radici dei denti umani.

La prossima grande sfida – sostengono gli scienziati – è quella di individuare un modo per coltivare cellule umane adulte che possono essere indotte a evolversi in cellule dentarie. Riuscire cioè a fare con le cellule adulte ciò che è al momento possibile solo per le cellule allo stadio embrionale.

Crediti immagine: justinplambert, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.