AMBIENTEINFOGRAFICHE

Boschi che bruciano

incendi copia

AMBIENTE – Ogni anno, in Italia, vanno in fumo in media 40.000 ettari di foreste. L’anno scorso ne sono bruciati 46.000, circa il 20% in più rispetto al 2011, causando – tra gli altri danni – l’accumulo in atmosfera di circa 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari allo 0,4% delle emissioni totali nazionali. Sono solo alcuni dei dati raccolti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) per focalizzare l’attenzione sul problema degli incendi che rappresentano la principale causa di distruzione del patrimonio boschivo.

Le aree verdi del mediterraneo sono tra le più ricche al mondo in termini di biodiversità: per esempio, nei boschi italiani vivono più di 25.000 specie di piante rispetto alle 6.000 che si possono trovare nelle foreste del centro e nord Europa.
Inoltre questi “polmoni verdi”, sempre secondo uno studio dell’ISPRA, sono in grado di generare ogni anno 3 milioni di tonnellate di petrolio equivalente dal taglio di legna dei boschi cedui, dalla raccolta dei residui della cura e dei tagli delle fustaie, dal taglio dei filari. In altri termini, i boschi dell’Italia sarebbero in grado di soddisfare l’1,7% del consumo primario di energia.

Come sottolinea la FAO, le foreste non solo sono un importante serbatoio di carbonio, ma hanno un ruolo fondamentale nelle regolazione delle acque, del clima e nella conservazione della biodiversità. È per questo che la prevenzione degli incendi boschivi diventa sempre più una necessità.

Condividi su