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Anche i leoni marini tengono il ritmo

CRONACA – I gusti musicali sono opinabili ma Ronan, la giovane femmina di leone marino californiano (Zalophus californianus) che vedete nel video dimostra senz’altro di avere il senso del ritmo.

Il video è già virale, ma perché è importante dal punto di vista scientifico?

Ronan è un soggetto sperimentale e le sue esibizioni su youtube sono solo poche tra le tante che hanno analizzato i ricercatori del Pinniped Cognition & Sensory Systems Laboratory (Long Marine Lab, Institute of Marine Sciences a UC Santa Cruz) prima di concludere di trovarsi di fronte al primo caso documentabile di una specie priva o quasi di abilità vocali in grado di sincronizzare il movimento a stimoli sonori ritmici o, più semplicemente, di “tenere il ritmo”, come quando tamburelliamo con le dita o, come ha imparato a fare Ronan dopo qualche incoraggiamento, oscilliamo il capo.

Fino ad oggi infatti solo in alcuni pappagalli e altri uccelli, oltre naturalmente all’uomo, era stata individuata questa abilità e per questo si era pensato che fosse legata in qualche modo all’imitazione vocale (vocal mimicry) cioè la capacità, più o meno accentuata, di ripetere i suoni uditi. Qui a “ballare” è un cacatua, anch’esso fan dei Back Street Boys (de gustibus)

Il lavoro dei ricercatori da una parte parte suggerisce che queste doti “musicali” siano più diffuse nel Regno animale di quanto pensiamo, dall’altra è da approfondire se effettivamente i leoni marini siano così limitati dal punto di vista della comunicazione sonora.

Le imprese di Ronan sono state raccontante in dettaglio sul Journal of Comparative Psychology, e nonostante la data di pubblicazione sia il 1 aprile, questo non deve trarre in inganno: magari si tratta di una curiosa mossa da “spin doctor”, ma sicuramente la notizia è reale visto che lo scorso autunno il team aveva già presentato i primi risultati a un meeting.

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac