LA VOCE DEL MASTER

PAOLO osserva l’Universo

LA VOCE DEL MASTER – Telescopio_Nazionale_Galileo: crediti Giovanni Tessicini (dominio pubblico)C’è chi parte per le Canarie per cavalcare le onde del mare e chi per polarizzare le onde elettromagnetiche.

Su un’isola dell’arcipelago delle Canarie è da poco pienamente operativo un nuovo strumento: il Polarimeter Add-On for the LRS Optics, altrimenti detto PAOLO. PAOLO è un polarizzatore, cioè un filtro che seleziona la radiazione elettromagnetica a seconda della direzione dell’oscillazione dell’onda che viene captata. È stato istallato sul Telescopio Nazionale Galileo (TNG), un telescopio di 3,58 metri di diametro situato sulla sommità dell’isola di San Miguel de La Palma nell’arcipelago delle isole Canarie, ed è il più importante strumento ottico della comunità astronomica italiana. Questo nuovo filtro migliorerà notevolmente le capacità di analisi di TNG: la sua importanza nelle osservazioni sta infatti nell’aumentare la comprensione su come avvengono le emissioni elettromagnetiche provenienti da corpi celesti in una specifica regione dello spazio.

In astrofisica studi di polarizzazione sono decisivi in diversi settori. In questo caso si tratta di estrapolare dalla radiazione elettromagnetica proveniente da regioni spaziali non solo le informazioni riguardanti l’intensità della radiazione, ma anche dati legati a concetti un po’ più complessi.

Questo nuovo strumento è stato realizzato da un gruppo di ricercatori guidati da Stefano Covino, dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera, ed Emilio Molinari, direttore dell’INAF/TNG, oltre alla partecipazione di alcuni scienziati provenienti dalle sedi INAF di Brera (Milano) e delle Università di Catania ed Insubria. Si sono già ottenuti interessanti risultati attraverso l’applicazione di PAOLO allo studio della variazione della polarizzazione di una classe di galassie attive note come Blazar, ovvero delle galassie in cui l’energia che li alimenta è generata dalla materia che cade all’interno di un buco nero super massiccio di massa compresa tra 1 milione e 10 miliardi di volte quella del Sole. Lo studio di queste particolari sorgenti tramite PAOLO ha significato grandi passi in avanti anche perché grazie all’ampia area di raccolta di TNG è possibile ottenere informazioni in tempi molti brevi e quindi  studiare le variazioni dei corpi celesti su tempi scala molto piccoli.

Trovate il link al comunicato stampa qui.

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.