SALUTE

Un cambiamento catastrofico

Prima del terremotoSALUTE – Il terremoto esiste. Le scosse in Lunigiana ce lo hanno ricordato e sono state percepite, seppur debolmente, anche in Emilia riportando alla mente la tragedia di un anno fa. “Il terremoto in Lunigiana l’ho sentito” – dice Marta Puviani, responsabile della comunità per persone con disturbi mentali Sottosopra – “Fortunatamente gli utenti erano al mare per il soggiorno estivo di una settimana e non l’hanno sentito”.

L’8 giugno, a poco più di un anno dal terremoto che ha colpito l’Emilia, è stata finalmente inaugurata a Modena la nuova sede della comunità Sottosopra che, a seguito del terremoto del 29 maggio 2012, ha dovuto affrontare un trasferimento forzato e vivere per qualche mese in un albergo con duecento sfollati.

Ma da tutto questo è nato un cambiamento, simbolico e sostanziale. “Abbiamo cambiato nome da Fattoria a Sottosopra, perché ora non tutto è certo o lineare come prima e volevamo che fosse evidente il percorso che è cominciato dopo l’esperienza del terremoto”.

Ora gli utenti vivono vicino al centro storico e non più isolati in mezzo alla campagna della provincia. “La nostra è una bella casa suddivisa su due appartamenti con un grande giardino e siccome siamo in città ci sono nuove possibilità di socializzare e di muoversi nel quartiere. I vicini di casa sono stati finora molto cordiali e si è creato un buon rapporto anche con i commercianti della zona.“

Il terremoto ha azzerato una situazione e permesso in un qualche modo di riavviarne un’altra migliore e con più autonomia da parte degli utenti. Un esempio è quello della cucina. “Nella vecchia casa non vi si poteva accedere liberamente. Nella nuova sede per qualche giorno della settimana non solo è aperta, ma gli utenti decidono il menù, vanno a fare la spesa, e poi a rotazione cucinano per tutti gli altri. Ora si può veramente impostare un lavoro che porti le persone della comunità a vivere in autonomia e questo percorso terapeutico è enormemente stimolante sia per gli utenti che per gli operatori.”

Per segnare questa nuova apertura verso gli altri la comunità Sottosopra ha anche aperto un blog “È nato come possibilità di narrare e raccontare dell’esperienza di vita degli utenti. Grazie a Gianni Brighetti, professore di psicologia generale all’ Università di Bologna, e ai suoi studenti abbiamo avviato un progetto per l’utilizzo da parte degli utenti di internet e quindi anche dei social network, come facebook. Abbiamo anche prodotto un cortometraggio presentato a Roma allo Spiraglio Film Festival.” Poco importa che il cortometraggio non sia stato selezionato per la gara, ma si è potuto parlare della loro esperienza e di ragionarci sopra con altre persone.

“Il terremoto ci ha costretti a trovare una soluzione immediata all’isolamento nel quale eravamo e ci ha messo di fronte a un’esperienza forte in cui utenti e operatori si sono ritrovati insieme ad affrontare la perdita della casa e del luogo di lavoro, delle proprie routine e abitudini, e insieme a trovare una soluzione.” La loro esperienza dimostra che le conseguenze del terremoto possono veramente essere difficili da affrontare, ma che con un po’ di fortuna e tanta volontà, si può operare un vero e proprio ‘cambiamento catastrofico’ (W.R. Bion).

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Crediti immagini: comunità Sottosopra

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