CRONACASALUTE

Studiare il traffico di nanoparticelle

20130621133325-0CRONACA – Un imballaggio molto particolare: nanoparticelle di grassi che impacchettano potenziali medicine e le traghettano all’interno delle cellule. Il carico da trasportare? In questo caso si tratta di short interfering RNA (siRNA), piccole molecole in grado di interferire con l’espressione di particolari geni. Recentemente utilizzate con buoni risultati preliminari in trial clinici per alcuni tipi di cancro, per il diabete o per casi gravi di colesterolo alto, queste molecole possono essere inserite nelle cellule proprio grazie all’aggiunta di nanoparticelle.

Non è ancora chiaro, tuttavia, il meccanismo con cui avviene questo trasporto.
Cerca di dare una spiegazione uno studio pubblicato su Nature Biotechnology da un gruppo di ricerca del MIT. Misurando la quantità di siRNA che riesce effettivamente ad arrivare a destinazione, i ricercatori hanno osservato che la consegna di molecole è ridotta in modo significativo. Una volta inseriti nelle cellule, infatti, i siRNA sono intercettati da un sistema di vescicole che li cattura e impedisce loro di raggiungere il bersaglio. Gran parte delle molecole così intrappolate, hanno notato i ricercatori, sono poi espulse all’esterno delle cellule, abbassando la potenziale efficacia del trattamento.

Conoscere il sistema, sostiene il professor Daniel Anderson del MIT, offre la possibilità di giocare con i dettagli e migliorarlo. Lo studio ha infatti permesso di identificare alcune molecole che regolano il traffico delle nanoparticelle e la loro espulsione. Su queste basi sarà forse possibile progettare sistemi più efficaci di distribuzione di medicinali alle singole cellule.

Crediti immagine: Daria Alakhova e Gaurav Sahay

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