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La crisi svuota i cassonetti

rifiuti urbani copiaAMBIENTE – Anche i rifiuti sentono la crisi. La produzione del 2012, pari a più di 29 milioni di tonnellate di rifiuti, è tornata ai livelli del 2002-2003, riducendosi nell’ultimo biennio di 2,5 milioni di tonnellate.

Secondo l’ultimo rapporto Ispra sui rifiuti, l’anno scorso ogni italiano ha prodotto in media 504 kg di rifiuti, 32 kg in meno rispetto al 2011.

Che fine fanno questi rifiuti? Diminuisce lo smaltimento nelle discariche (-11,7%) e cresce la raccolta differenziata (+6%), che però mostra un’Italia a più velocità. Se il nord supera il 50%, il centro arriva al 32,9% e il sud poco oltre il 25%. A livello regionale poi, le differenze sono ancora più marcate: Veneto e Trentino Alto Adige superano il 60%, Sicilia e Calabria non arrivano nemmeno al 15%.

Ma siamo anche esportatori di rifiuti, principalmente verso l’Austria, la Cina, l’Ungheria e la Germania. Nel 2011 hanno varcato i confini italiani oltre 311 000 tonnellate di spazzatura.

Quanto ci costa lo smaltimento? In media la spesa annuale pro-capite è di circa 157 euro. Di questi, più del 40% è imputabile alla gestione dei rifiuti indifferenziati mentre il 24% alla raccolta differenziata. Ecco perché al nord, nonostante una produzione di rifiuti più elevata, la spesa procapite (144 euro) è più bassa rispetto al centro (193 euro) e al sud (157 euro).

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