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Vanity Press

Il PARCO DELLE BUFALE – Un candidato  italiano al premio Nobel dimostra che non  è indispensabile pagare editori in open access per far lievitare il proprio indice di citazioni.

Nel maggio scorso, il pioniere della climastrologia Nicola Scafetta si era comprato un articolo in open access su Pattern Recognition in Physics – dell’editore Copernicus –  che un geologo dell’Istituto algerino del petrolio ha creato per pubblicare sopratutto se stesso. Il co-direttore è Nils-Axel Mörnerarcheologo-rabdomante, inventore con l’amico omeopata di una “Hong-Kong ellenica” in Svezia, ritoccatore di grafici – insieme a Christopher Monckton – e pure uno dei due revisori.

Nell’articolo, il dott. Scafetta ripropone i suoi epicicli climatici di “circa 20-30 (omissis) o 900-960 anni… oppure 8000″, comunque dovuti alla “congiunzione Giove-Saturno”, armoniche lunari quanto basta, e riassume quindici anni di rancori ed accuse contro Michael Mann et al., Jim Hansen et al., Rasmus Benestad et al., Gavin Schmidt et al. (omissis) che hanno complottato per vedere insieme false configurazioni nei dati, e cita 14 delle proprie pubblicazioni.

Anche il ten. col. Guidi elogia una recente pubblicazione del dott. Scafetta, uscita sulla rivista di opinioni Energy & Environment, gratuita per chi ci scrive e non in open access. Qui l’autore ripropone i suoi epicicli climatici (omissis), riassume quindici anni di (omissis) e introduce una nuova correlazione tra epicicli, clima e sanità globale:

Infatti nel 1345 d.C.. una congiunzione Giove-Saturno è avvenuta nel segno zodiacale dell’Aquario ed era stata collegata (da alcuni astrologi dell’epoca, ndr) all’epidemia di Peste Nera…

(La Yersinia pestis essendo un complotto dei biologi, si presume.) Perciò occorre rivalutare l’antica scienza dell’astrologia, che in passato ha prodotto almanacchi ed oroscopi  dalle previsioni più corrette di quelle dei modelli attuali.  Detto questo, nelle note, il dott. Scafetta migliora il proprio citation index con 14 autocitazioni e rende omaggio a vette della scienza contemporanea quali Donna Laframboise.

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