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Bosone di Higgs: un portale sull’energia oscura

phoca_thumb_l_bosone_higgs1_cernCRONACA – Il bosone di Higgs, scoperto poco più di un anno fa, potrebbe essere un “portale” per la comprensione dell’energia oscura, l’energia che costituisce il 70% dell’universo e la cui natura rappresenta uno dei problemi principali nella fisica contemporanea. La possibilità di usare il bosone come una finestra sull’energia oscura è stata suggerita da Lawrence Krauss dell’Arizona State University e da James Dent della University of Louisiana-Lafayette in un recente articolo, “Higgs Seesaw Mechanism as a Source for Dark Energy”, pubblicato su Physical Review Letters.

Le osservazioni dell’universo mostrano come questo sia in espansione a un ritmo accelerato. Questa accelerazione non può essere spiegata con la sola materia visibile, che costituisce dal 2 al 5% del cosmo, né aggiungendo la materia oscura, che occupa circa il 25% dell’universo. Ad oggi si ritiene che la causa dell’accelerazione sia l’energia oscura, che contribuisce per il restante 70% dell’universo e produce una forza gravitazionale repulsiva che si oppone alla forza di attrazione prodotta dalla materia, visibile e oscura. Capire da che cosa è costituita l’energia oscura e perché ha un valore molto piccolo, fino 120 ordini di grandezza inferiore a quanto previsto dalla fisica fondamentale, è uno dei maggiori problemi aperti in fisica, spesso chiamato il problema della costante cosmologica.

L’idea di Krauss e Dent è che il bosone di Higgs interagisca con un’altra particella sconosciuta producendo un campo scalare e un’energia dello stesso ordine di grandezza di quello in grado di spiegare l’energia oscura. Secondo Krauss il bosone di Higgs potrebbe rappresentare un finestra su una nuova fisica, ma “il problema più profondo è capire perché la fisica conosciuta e il Modello Standard non prevedano l’esistenza dell’energia oscura”.

Crediti immagine: INFN

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