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Fischi indimenticabili

Bottlenose_Dolphin_KSC04pd0178RICERCA – Forse non avranno la memoria centenaria degli elefanti, ma anche i tursiopi (Tursiops truncatus) dimostrano di possedere straordinarie capacità nel rielaborare ricordi a lungo termine, anch’esse paragonabili a quelle umane.

La scoperta è stata recentemente descritta da una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, che ha mostrato come la memoria a lungo termine di questa specie, già nota per le elevatissime capacità intellettive, si manifesti prevalentemente nei contesti sociali: i tursiopi si sono infatti dimostrati in grado di riconoscere i fischi firma (signature whistles), tipici richiami di riconoscimento individuale che identificano colui che lo emette (Oggiscienza ne ha parlato qui e qui), dei propri compagni di branco ad oltre 20 anni di distanza.

Tale abilità è stata dimostrata mediante un brillante esperimento che ha sottoposto 43 delfini in cattività a registrazioni di signature whistles sia di esemplari con cui i soggetti dello studio non avevano alcuna familiarità sia di altri con cui avevano condiviso il branco circa un ventennio prima. Nel primo caso, subito dopo una precoce fase di curiosità, i tursiopi non hanno manifestato particolare interesse per le registrazioni subacquee percepite. In altre parole, i signature whistles di estranei non hanno attratto la loro attenzione, tanto che tutti gli individui hanno continuato le attività che stavano svolgendo in quel momento. Nel secondo caso, invece, i delfini si sono dimostrati immediatamente ‘interessati’ ai fischi dei vecchi compagni di branco, avvicinandosi all’altoparlante da cui provenivano e rispondendo agli stessi con il proprio fischio identificativo.

Se, da un lato, sembra evidente il ricordo degli ex-compagni di branco rievocato dai fischi, dall’altro, restano da capire le possibili funzioni biologiche di una memoria sociale tanto sviluppata. I tursiopi selvatici, infatti, difficilmente raggiungono un’età superiore ai 20 anni. In ogni caso, fanno notare i ricercatori, il sistema sociale di questa specie, caratterizzato dalla periodica formazione di gruppi seguito dal loro scioglimento (fissione-fusione), potrebbe aver favorito l’evoluzione di tale comportamento, proprio come avviene negli elefanti.

Crediti immagine: NASA, Wikimedia Commons

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Andrea Romano
Biologo e giornalista scientifico, lavora come ecologo all'Università degli Studi di Milano, dove studia il comportamento animale. Scrive di animali, natura ed evoluzione anche su Le Scienze e Focus D&R. Dal 2008, è caporedattore di Pikaia - portale dell'evoluzione