ECONOMIA

11 centimetri in più

6961469773_4188739d2f_zECONOMIA – Da un secolo all’altro gli europei hanno guadagnato 11 centimetri in altezza, parola di Timothy J. Hatton professore di economia alla  Australian National University e all’University of Essex. Usando dati raccolti dalla metà del 1800 al 1980 emerge che in 15 nazioni europee l’altezza media di un uomo adulto è notevolmente aumentata. Dal momento che, specialmente per le decadi più remote, una delle principali fonti è costituita dai registri militari, e che mancano dati altrettanto numerosi per le donne, questo studio è stato necessariamente limitato al sesso maschile.

È noto che l’aumento di statura nelle popolazioni umane riflette un miglioramento della salute, e l’incredibile “balzo” identificato da Hatton deve quindi corrispondere a importanti cambiamenti nelle condizioni di vita. Quali?

La statura di un individuo dipende da due fattori principali, l’alimentazione e le malattie, e l’interazione tra le due costituisce la nutrizione “netta”. Ad esempio croniche infezioni respiratorie e gastrointestinali nei neonati e nei bambini, inibendo l’assorbimento dei nutrienti, possono rallentare sensibilmente la crescita. Dai dati emerge che il più importante cambiamento nel periodo analizzato non è però l’aumento di disponibilità e qualità di cibo (reddito) ma il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, dedotto dalla riduzione nella mortalità infantile. Sia negli ambienti medici, sia a livello urbano, fino all’interno delle singole dimore si era diffusa, secondo l’interpretazione dell’economista, la consapevolezza di come si sviluppavano le infezioni e di come si potevano contrastare.

Questo spiega anche come mai si osservi una accelerazione nell’incremento di altezza tra le due guerre mondiali, cioè addirittura prima che antibiotici e altre importanti conquiste della medicina diventassero accessibili alla maggioranza della popolazione attraverso i sistemi sanitari.

Crediti immagine: Andrea Pilotti, Flickr

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Stefano Dalla Casa
Giornalista e comunicatore scientifico, mi sono formato all’Università di Bologna e alla Sissa di Trieste. Scrivo abitualmente sull’Aula di Scienze Zanichelli, Wired.it, OggiScienza e collaboro con Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. Ho scritto col pilota di rover marziani Paolo Bellutta il libro di divulgazione "Autisti marziani" (Zanichelli, 2014). Su twitter sono @Radioprozac