POLITICA

Deriva autoritaria

Statue_of_Liberty_7POLITICA – Libertà di ricerca? Scordatevela, dicono agli scienziati la maggioranza repubblicana al Congresso statunitense, il governo canadese e quello australiano.

Negli Stati Uniti, i repubblicani sono riusciti a bloccare i finanziamenti della National Science Foundation per le ricerche in scienze sociali che non “promuovono la sicurezza nazionale o gli interessi economici degli Stati Uniti”. La proposta di legge, nota come High Quality Research Act, vieterebbe di finanziare ricerche in economia sanitaria (non sia mai che altri dati giustifichino riforma “Obamacare”…) o sugli aspetti comportamentali di certe patologie, dall’obesità alle lesioni cerebrali di soldati e sportivi.

Paul Boyle, di Science Europe e del Consiglio britannico per la ricerca economica e sociale, spiegava su Nature perché l’interferenza dei politici è dannosa e concludeva

In passato, gli Stati Uniti hanno tratto enormi vantaggi dalle ricerche in scienze sociali. Sarebbe saggio da parte dei politici riconoscerlo e astenersi da una critica autolesionista della prima comunità scientifica al mondo.

Viene il sospetto che i politici facciano quanto richiesto dalle industrie che hanno contribuito alla loro elezione. Si pensi per esempio ai “cohort studies” sulle patologie derivanti o acuite dall’inquinamento urbano, di nuovo contestati da chi si oppone ai limiti sulle emissioni inquinanti. O agli attacchi dell’industria chimica alle ricerche sulle patologie neuro-degenerative dovute a pesticidi (1). Non che tutti questi studi siano perfetti, ovviamente, ma sono serviti da modello nel resto del mondo.

In Canada, come un anno fa, i ricercatori del movimento Evidence for Democracy hanno protestato contro la censura imposta loro dal governo conservatore. (Hanno anche chiesto la fine dei tagli, ma lo fanno tutti.) Sotto l’apparente assurdità, i lavori e le pubblicazioni da non discutere con i media rivelano quali interessi economici siano da tutelare:

un elenco crescente che comprende: fiocchi di neve, lo strato dell’ozono, i salmoni, una ricerca non recente su un’alluvione di 13.000 anni fa.

I fiocchi di neve vengono studiati insieme ai colleghi della NASA che restano liberi di parlarne con chi vogliono. E il silenzio stampa imposto sui salmoni non ha impedito alla collettività di usarli per convincere Anglo American a chiudere il Pebble Mine Project.

Sarà per questo motivo che il nuovo governo australiano usa metodi più diretti? Ha eliminato il Ministero per la ricerca istituito nel 1931 e deciderà da solo quali studi saranno finanziati dall’Australian Research Council. Nessuno sul clima:

Nel 2009, Tony Abbott ha liquidato i cambiamenti climatici come “absolute crap,” e oggi ha ribadito la promessa fatta durante la campagna elettorale di abolire la tassa sul carbonio varata dal governo labourista uscente. La sua alternativa è un fondo di AUD $3,2 miliardi destinato a finanziare il sequestro del carbonio e a rimborsare all’industria i costi diretti della riduzione delle emissioni.

Fa meno impressione quando succede in Corea del Nord.

(1) Rif. lo speciale di Science a metà agosto, in particolare la rassegna piuttosto allarmante di Freya Kamel.

Crediti immagine: Eclobbola, Wikimedia Commons

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