CRONACA

Settanta giorni a letto per il bene della scienza, lo chiede la NASA

274168main_FlightAnalog_2-xltnCRONACA – Ognuno può vantare il suo record personale. C’è chi ai tempi dell’università era capace di restare a letto per due interi giorni, e chi è riuscito a concludere la lettura di tutta La Recherche costretto a letto una settimana da una polmonite. Qualcuno è andato anche oltre: nel 1969, John Lennon e Yoko Ono hanno protestato contro la guerra in Vietnam con un bed-in di due settimane. Ma l’impegno richiesto dall’ultimo esperimento lanciato dalla NASA rischia di sbaragliare qualsiasi primato dei più appassionati amanti del riposo a oltranza.

Settanta giorni a letto: è questa la richiesta dell’Agenzia Spaziale statunitense, che è alla ricerca di volontari per la partecipazione allo studio Bed Rest. Osservando le reazioni del corpo a una condizione di lungo riposo forzato, gli scienziati della NASA vorrebbero studiare i cambiamenti che avvengono nel corpo degli astronauti costretti a vivere per lunghi periodi in condizioni di microgravità. La posizione sdraiata, con i piedi leggermente sollevati rispetto alla testa, crea una situazione per il corpo molto simile a quella in cui si trovano gli astronauti durante le missioni spaziali.

La ricerca, che si svolgerà in una struttura di ricerca della NASA in Texas, prevede una certa dedizione: per 70 giorni i partecipanti non potranno alzarsi dal letto, se non per brevi pause per sottoporsi ad alcuni test. Sarà possibile leggere, guardare film, giocare, usare il computer, anche lavorare. Ma il tutto senza mai abbandonare la posizione sdraiata, leggermente a testa in giù.
Non per tutti i volontari dello studio si prospetta però un periodo di assoluto riposo: un gruppo di partecipanti sarà infatti coinvolto in un programma di esercizi fisici per verificare se gli effetti negativi dell’inattività forzata della posizione può essere contrastata da un training specifico (tutto rigorosamente da sdraiati, ça va sans dire).

La ricompensa per la partecipazione allo studio? La NASA non lo specifica nel sito dedicato al progetto Bed Rest, ma la giornalista Maseena Ziegler riporta su Forbes che l’Agenzia pagherà 18.000 $ ai volontari pronti al sacrificio. Considerando che l’intero studio, tra preparazione, ricerca e riabilitazione, prevede un impegno di 15 settimane, il compenso arriverebbe a quasi 890 euro a settimana.
Se a qualcuno già brillano gli occhi di fronte alla cifra, una piccola nota dolende prima di buttarsi a preparare la propria candidatura. Lo studio, ahimè, è aperto soltanto ai cittadini statunitensi, o a chi risiede in modo permanente negli USA.

Crediti immagine: NASA

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