CRONACASALUTE

Quanto si curano gli italiani

8116279888_f94a675d4c_zSALUTE – Nell’arco del 2012 ne avete acquistate in media 30 confezioni ciascuno, spendendo circa 430€. Le donne ne hanno comprati di più, ma gli uomini sono stati più ligi e costanti nell’assumerli. Di che cosa stiamo parlando? Medicinali.

Con un resoconto della spesa farmaceutica totale di 25,5 miliardi di euro (il 76% dei quali rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale), si apre il nuovo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che dal 2001 fotografa lo stato di salute degli italiani. “Un’indagine che fornisce un efficace spaccato del paese diventando ogni anno più significativa”, spiega Sergio Pecorelli, “Soprattutto se consideriamo che chi nasce oggi ha un’aspettativa di vita di 103 anni”

 

.

Alla presentazione del nuovo rapporto è intervenuto anche il ministro Beatrice Lorenzin, che ha sottolineato l’importanza dell’industria farmaceutica nel nostro paese. Si tratta di un’industria di punta specialmente nell’innovazione, sulla quale bisogna investire mantenendosi altrettanto attivi nella lotta agli sprechi, che va effettuata, dice il ministro, con il bisturi e non con l’accetta. In che senso? “Negli ultimi anni il Sistema Sanitario Nazionale si è impegnato a contenere e rendere appropriata la spesa pubblica, implementandosi allo stesso tempo per diventare competitivo nelle sfide internazionali: la cosa più importante è che le cure rimangano sostenibili e accessibili a tutti.” Innovazione all’ordine del giorno, dunque, specialmente per quanto riguarda le molecole monoclonali innovative, che come spiega Luca Pani (Aifa) “Non sono solamente un trend momentaneo, e nei prossimi anni riusciremo a comprenderne appieno le potenzialità“.

Il rapporto Aifa fornisce spunti di riflessione dal punto di vista medico, e non solo, su diversi fronti: questioni di genere, di geriatria, territoriali. In funzione dell’invecchiamento della popolazione, ad esempio, il trend nel consumo di farmaci è in crescita, con il 90% degli over 75 che durante il 2012 ha ricevuto almeno una prescrizione. Anche per quanto riguarda gli antibiotici il consumo su suolo italiano è aumentato, con un impiego inappropriato che supera il 20% in tutte le condizioni cliniche, e mostra un picco nella popolazione anziana: il 56% dei pazienti tra i 66 e i 75 anni con diagnosi di influenza è stato infatti trattato con antibiotici, rispetto al 24% di quelli di età inferiore ai 45 anni.

Questioni di genere: come sottolinea il ministro Lorenzin, “Un chiaro messaggio arriva anche dai dati riguardanti i famaci antitumorali. Sempre maggiori le prescrizioni di medicinali per la cura del cancro al seno, sia per maggiore frequenza della patologia che per la migliore capacità di diagnosi in stadi precoci della malattia“. Anche nel caso di antianemici, antidepressivi  e farmaci per l’apparato muscolo scheletrico (specialmente bisfosfonati per la cura dell’osteoporosi) i dati mostrano una prevalenza d’uso femminile, con un aumento dei medicinali per curare il sistema nervoso che era già stato notato nel 2011.

Quali sono le cinque categorie di farmaci più prescritte nel 2012? Fanno da apripista i farmaci per il sistema cardiovascolare e gastrointestinale, che secondo il ministro Lorenzin sono il chiaro segnale di cattive abitudini e di uno stile di vita poco sano, seguiti da quelli del sangue e organi emopoietici, per il sistema nervoso centrale e per quello respiratorio. Significative anche le differenze regionali di spesa e consumo per categoria terapeutica: la Sicilia si conquista un primo posto non certo ambito per la quantità massima di consumi, con 1.110 dosi giornaliere ogni mille abitanti, mentre la Provincia Autonoma di Bolzano si rivela la più virtuosa, annoverandone 743 ogni mille abitanti.

Il 37,7% della spesa netta del 2012 è rappresentato dalla prescrizione di farmaci a brevetto scaduto,  che come spiega Paolo Daniele Siviero (Aifa) “Sono il cardine della sostenibilità del sistema farmaceutico. Lo scorso anno, infatti, hanno perso la copertura brevettuale molti principi attivi dall’impatto significativo sulla spesa in ambito farmaceutico: atorvastatina, irbesartan, candesartan, rabeprazolo, donepazil e quetiapina”.

Nel 2012 l’8% della spesa relativa agli acquisti farmaceutici da parte delle strutture sanitarie pubbliche è stato indirizzato invece ai farmaci orfani, ovvero efficaci nel trattamento di alcune malattie molto rare, e che non vengono prodotti in grandi quantità o immessi sul mercato normalmente proprio a causa della domanda insufficiente a coprire i costi. Una malattia è considerata rara quando colpisce non più di 5 pazienti ogni 10.000 abitanti, e con oltre 30 milioni di malati in Europa, tra i 2 e i 3 milioni dei quali  solo in Italia, esistono appositi incentivi per incoraggiare le aziende a fare ricerca in questo campo. Dal 2007 al 2012 la spesa e il consumo per questi farmaci sono aumentate rispettivamente del 155% e del 116%, e la stessa Aifa è impegnata in un progetto europeo per incentivare la ricerca e facilitare la fase di valutazione del farmaco orfano per i decision-makers: si tratta del MoCa, Mechanism of Coordinated Access to Orphan Medicilan Products.

Il nuovo rapporto Aifa ha confermato anche l’efficacia dei progetti di farmacovigilanza messi in atto negli ultimi anni; durante il 2012 sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (Rnf) 489 segnalazioni per milione di abitanti, un incremento del 38% rispetto al 2011. “Un dato incoraggiante” commenta Luca Pani “Risultato del crescente coinvolgimento non solo dei clinici e degli altri operatori sanitari, ma anche degli stessi pazienti, i diretti interessati“.

Crediti immagine: epSos .de, Flickr

Condividi su
Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".