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Eccesso di inventori

MajoranaIL PARCO DELLE BUFALE – In attesa dell’aggiornamento dei colleghi di Radio24 sulle straordinarie prestazioni del reattore a fusione fredda Hyperion, la custode aggiorna sul generatore di antimateria, anch’esso acquisito dall’ing. Franco Cappiello di Milano.

I lettori, sopratutto se di nome Leopoldo, ricorderanno il reattore – inventato da Guglielmo Marconi e noto alla cronaca giudiziaria come “raggiro della morte” – in grado di raggiungere “oltre un miliardo di gradi” con una batteria da 12 volt e di abbattere satelliti.

Innanzitutto, risulta ora inventato durante l’ultima guerra mondiale da Franco Marconi, della Guardia di Finanza, che l’avrebbe consegnato a Rolando Pelizza di Chiari (Brescia). Si chiama oggi Raggio della Vita ed è proprietà dell’Associazione Progetto Vita, composta dal presidente a vita Panetta e due parenti, secondo la quale gli inventori sono Ettore Majorana e Rolando Pelizza. Apparso nel 1958 al signor Pelizza, il fisico scomparso nel 1938 gli ha insegnato per vent’anni la nuova fisica e la nuova matematica necessarie per produrre antimateria ed energia gratuita.

L’applicazione (immagine di “Ingegnere milanese che vuol restare anonimo“) doveva essere realizzata dall’ing. Enrico Sciubba dell’Università La Sapienza, ma il presidente ha precisato che:

 L’Ing. Sciubba era cosciente, in quanto gli è stato detto, che ne La Sapienza ne tutte le altre università messe insieme erano in grado di mettere a punto questo sistema funzionante. Lo scopo era di produrre il prototipo assemblarlo in loro presenza e dare avvio ad un prova, il tutto sarebbe stato, da loro, certificato. Successivamente l’Ing. Enrico Sciubba avrebbe provveduto ad eventuali ingegnerizzazioni applicative per conto dell’Associazione. Quanto affermo lo dico con cognizione di causa: Majorana e Pelizza nel mettere a punto la macchina operatrice hanno fatto in modo che solo chi è autorizzato e in grado di avviarne il processo, questo si è dimostrato utile ai furti subiti e a coloro che provano a cimentarsi.

Non è dato sapere con quale macchina si sia cimentato nel 1976 il prof. Clementel, allora presidente dell’ENEA e dovrebbe cimentarsi il gruppo del prof. Ratti presso l’INFN di Pavia. Per il momento, l’Associazione cerca

qualcuno che è disposto a cedere il 70% dei propri introiti, continuamente. (1)

Continuamente, ma non all’infinito. Il 25 settembre, l’imprenditore e ricercatore indipendente Andrea Rampado scriveva infatti:

Indiscrezioni mi dicono che ci vorranno almeno dieci anni per poter capire esattamente il suo funzionamento, in modo da averne il pieno controllo e un minimo di affidabilità per impieghi industriali, tra cui forse il più importante di tutti: la disintegrazione dei rifiuti nucleari (in Italia siamo pieni) e probabilmente, si spera, anche delle BARE nucleari di Chernobyl e Fukushima.

Non è il caso di aspettare tanto. Secondo l’imprenditore infatti, il reattore piezonucleare del “prof.” Cardone, in grado di trasmutarli senza modificarli e di trarne energia pulita,

è in opera con appoggi accademici ed istituzionali di altissimo livello

dal gennaio scorso.

Nota 1. Nel caso i lettori preferiscano cedere il 70% dei propri introiti all’estero, oltre al generatore di antimateria che Bob Lazar ha derivato da “modelli sportivi” di UFO, ne avrebbe bisogno quello del Molina Institute, ente prossimamente registrato come fondazione a scopo caritativo nel Massachusetts.

Crediti immagine: pubblico dominio, Wikimedia Commons

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