CRONACA

Respiro antico

Liquid_OxygenCRONACA – Forse l’ossigeno che respiriamo è molto più antico di quanto crediamo. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature da parte di un team dell’ Università di Copenhagen e della British Columbia, le prime tracce di ossigeno nella nostra atmosfera sono apparse circa 700 milioni di anni prima rispetto a quanto si pensasse.

Per centinaia di milioni di anni dopo la formazione della Terra, nell’atmosfera non c’è stata traccia di questo elemento chimico, che oggi invece ne costituisce circa il 20%. Fino ad oggi gli scienziati avevano sempre sostenuto che la prima ossigenazione a lungo termine dell’atmosfera terrestre avesse avuto luogo circa 2,3 miliardi di anni fa, durante un periodo che ha preso il nome di “grande evento di ossidazione”. Dopo questo evento, si riteneva che le concentrazioni di ossigeno nell’atmosfera fossero rimaste persistentemente basse (grosso modo una concentrazione fino a  10 volte inferiore rispetto ai livelli attuali) per i primi 2 miliardi di anni. I nuovi risultati – ottenuti analizzando alcuni terreni del Sud Africa, considerati i terreni più antichi della Terra – mostrano invece degli indizi di ossigenazione risalenti a 2,7 miliardi di anni fa. Inoltre, utilizzando i dati raccolti, i ricercatori hanno stimato che la concentrazione di ossigeno in questo periodo doveva essere 3000 volte minore rispetto alle concentrazioni attuali.

Questo studio è significativo perché suggerisce anzitutto che la fotosintesi e la vita aerobica – cioè la respirazione cellulare che avviene in presenza appunto di ossigeno e che ha portato alla formazione dei primi batteri – si sono formate molto prima di quanto finora si pensasse, sollevando dunque nuove questioni circa l’evoluzione dei primi anni della vita sulla Terra. Inoltre questi risultati implicano che i processi geologici e biologici hanno impiegato molto tempo ad arricchire l’atmosfera  dell’ ossigeno di cui ora godiamo.

Crediti immagine: Dr. Warwick Hillier, Wikimedia Commons

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.