CRONACA

Formiche che sanno quello che vogliono

800px-Temnothorax-rugatulus1089CRONACA – Anche le formiche hanno le loro priorità. Per la prima volta, ricercatori dell’Arizona State University hanno scoperto che anche le formiche hanno la capacità di modificare le loro strategie di decisione, vagliando le diverse opzioni in base alle loro esperienze passate. E la cosa più interessante è che a differenza dell’uomo, le formiche lo fanno collettivamente.

Ma qual è la differenza tra i nostri agglomerati umani e le colonie delle formiche? E come avviene in queste ultime il passaggio da un processo decisionale individuale alla strategia coordinata di gruppo? Per rispondere a queste domande i ricercatori Taka Sasaki e Stephen Pratt, esperti nello studio degli insetti, hanno compiuto numerosi esperimenti su colonie di formiche della specie Temnothorax rugatulus, particolari formiche rosse che abitano la costa occidentale degli Stati Uniti.

Gli scienziati hanno proposto agli insetti due possibilità di tane differenti per caratteristiche, in un primo esperimento a variare era la dimensione dell’entrata delle tane, nel secondo l’esposizione alla luce. Dato che come è noto le formiche preferiscono tane con un’entrata di piccole dimensioni e poco esposta alla luce, si rendeva necessario per questi animali compiere una scelta. Un processo di decisione di gruppo basato sul fissare delle priorità.

Ebbene, proprio qui lo studio, pubblicato di recente su Biology Letters, ha rivelato interessanti novità, cioè il fatto che una volta messe davanti ad una scelta tra due case diverse, le formiche hanno mostrato un livello di intelligenza collettiva che gli scienziati non avevano mai osservato prima. Ad esempio le formiche che dovevano scegliere un nido in base alla dimensione hanno poi selezionato nidi con basso livello di illuminazione negli esperimenti successivi. Ciò significa che, come avviene per gli esseri umani, questi insetti tengono conto delle esperienze pregresse per compiere le scelte successive, anche se rimane ancora inevasa la questione su come riescono a fare tutto questo collettivamente.

In questo senso, l’ipotesi più accreditata secondo uno dei coautori dello studio è un parallelismo tra le singole formiche e i singoli neuroni del nostro cervello: entrambi giocano un ruolo decisivo nel processi decisionali, ma nessuno è ancora in grado di capire quali meccanismi si nascondano dietro questo meccanismo. L’obiettivo per il futuro è dunque quello di chiarire meglio il legame tra individuo e colonia tra le formiche, per poi provare a estendere il metodo l’indagine anche ad altre specie viventi.

Crediti immagine: Gary D. Alpert, Wikimedia Commons

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.