CRONACA

Pianeta o nana bruna? Questo è il problema

ROXs42Bb_imageCRONACA – Un team di ricercatori canadesi dell’Università di Toronto ha osservato un oggetto con una massa da 6 a 15 volte quella di Giove a 440 anni luce di distanza dal sole, che per le sue caratteristiche e la sua posizione non permette agli scienziati di stabilire con sicurezza se si tratta di un nuovo tipo di pianeta o di un raro tipo di nana bruna. Lo studio è apparso su The Astrophysical Journal.

Utilizzando i telescopi Mauna Kea, nelle Hawaii e i telescopi dell’Osservatorio europeo meridionale in Cile, gli scienziati hanno ottenuto misure molto dettagliate di questo oggetto – chiamato ROXs 42Bb per la sua vicinanza alla stella ROXs 42B – che rivelano la sua gravità, la sua temperatura e la sua composizione molecolare. Eppure, e qui emerge il problema, a seconda del parametro che si considera, l’oggetto in questione può rientrare sia nel novero dei pianeti che in quello delle nane brune. La massa dell’oggetto, infatti, seppur molto grande, è comunque al di sotto del limite maggior parte degli astronomi usano per identificare le nane brune, ma al tempo stesso ROXs 42Bb si trova a 30 volte più lontano rispetto alla distanza di Giove dal Sole.

La questione è la seguente: se un oggetto così massiccio e al tempo stesso così lontano dalla sua stella è un pianeta, come si è formato? La maggior parte degli astronomi ritengono che i pianeti giganti gassosi come Giove e Saturno si siano formati a partire da un accrescimento del nucleo solido che poi crea un involucro gassoso massiccio. L’accrescimento del nucleo opera meglio più vicino alla stella madre a causa del tempo richiesto per formare primo nucleo. Una teoria alternativa, proposta per la formazione di pianeti giganti di gas si basa invece sulla cosiddetta “disk instability”, un processo mediante il quale un frammento di un disco di gas planetario che circonda una giovane stella collassa direttamente sotto la sua stessa gravità. A differenza del precedente, questo meccanismo opera più facilmente lontano dalla stella madre.

Anche alla luce di queste teorie rimane comunque molto difficile capire come questo oggetto si sia formato e di conseguenza classificarlo. Ciò pone gli scienziati di fronte a due possibilità: che ROXs 42Bb rappresenti una nuova classe di pianeti oppure una rarissima forma di nana bruna di massa molto bassa, una “planet  mass’ brown dwarf” come l’anno battezzata gli stessi ricercatori, cioè una nana bruna con la massa di un pianeta.

Crediti immagine: 2632cgn, Wikimedia Commons

Condividi su
Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.